Camorra, edilizia e videogiochi: 4 arresti contro clan Menditti

di Redazione

in alto, da sin. Alessandro e Fabrizio Menditti; in basso, da sin. Andrea Menditti e Giuseppe FisioRECALE. Quattro nuove ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dagli agenti della squadra mobile di Caserta contro il clan camorristico dei Menditti di Recale, “erede” del clan Belforte di Marcianise.

L’operazione, coordinata dalla Dda di Napoli, aveva già portato lo scorso dicembre all’esecuzione di 11 misure restrittive nei confronti del clan operante tra Marcianise, Recale, Caserta e l’intera area metropolitana del capoluogo. I Menditti sono stati favoriti dal progressivo indebolimento dei Belforte (detti “Mazzacane”), disarticolato a seguito dell’arresto dei suoi capi storici e dalla scelta di alcuni suoi esponenti di collaborare con la giustizia. Durante la sanguinosa faida degli anni ’90 i Menditti appoggiarono il clan Piccolo (“Quaqquaroni”), rivale dei Belforte.

Leindagini hanno svelato il coinvolgimento degli indagati in diffuse attività estorsive, a danno di imprenditori edili e del settore del noleggio videogiochi, che risultano particolarmente remunerativi per le organizzazioni camorristiche. In particolare, la misura cautelare ha messo in luce un’ulteriore vicenda estorsiva, commessa dal 2005 ad oggi, in danno di un affermato imprenditore, operante nel settore del noleggio dei videogiochi, costretto a pagare mensilmente un rateo estorsivo di 5000 euro.

Le ordinanze riguardano: Alessandro Menditti, 48 anni, già detenuto; Andrea Menditti, 37, già detenuto; Fabrizio Menditti, 33, già detenuto; e Giuseppe Fisio, 35, quest’ultimo cognato di Alessandro Menditti, circostanza che testimonia il carattere “familiare” dell’organizzazione, come emerse in occasione degli arresti del 19 dicembre scorso quando tra i destinatari delle ordinanze figuravano anche Carmela Merola e Anna Braccio, rispettivamente mogli dei fratelli Alessandro e Fabrizio Menditti.

Nella foto, in alto, da sin. Alessandro e Fabrizio Menditti;
in basso, da sin. Andrea Menditti e Giuseppe Fisio
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