Taxi, verso l’intesa con il Governo. Ma le proteste continuano

di Mena Grimaldi

 ROMA. Riconoscimento del lavoro usurante e l’abbattimento dell’iva. Queste le proposte ritenute “ragionevoli” dal governo nell’incontro tenuto giovedì a Palazzo Chigi con i rappresentanti dei tassisti.

Un incontro “positivo”, così definito dai sindacati dei tassisti. Ma non la pensano allo stesso modo i quattrocento conducenti di taxi riuniti al Circo Massimo, che non hanno accolto favorevolmente l’invito dei sindacati a riprendere il servizio dopo l’incontro con il governo. Ci sono stati, infatti, lanci di petardi, fumogeni e insulti ai sindacalisti.

“I sindacati ci hanno traditi. Vergogna. Buffoni”, hanno gridato con rabbia i tassisti presenti in piazza. I tassisti al Circo Massimo giudicano insufficienti questa attesa e questo ritardo, si aspettavano, di fatto, risposte e controproposte immediate. Sono tre i punti salienti su cui verte il confronto tra Governo e tassisti, riconvocati giovedì mattina a Palazzo Chigi. No delle 23 sigle sindacali alla competenza dell’Autorità delle reti sulla concessione di nuove licenze: per le nuove licenze dovranno essere sentite le organizzazioni sindacali previo il parere dei sindaci competenti. No ancora alla extra-territorialità, il titolare dell’auto bianca potrà esercitare il servizio nel solo comune dove è stata rilasciata la licenza. No, infine, alle licenze plurime, secondo i sindacati dei tassisti, il titolare deve possedere una sola licenza. Queste le modifiche alla bozza del dl liberalizzazioni, nella parte che riguarda il servizio di mobilità urbana.

E ora si sono dati di nuovo appuntamento per venerdì al Circo Massimo, sebbene “non ci sono permessi per farlo”, come ha comunicato il sindacalista Davide Bologna, parlando all’assemblea. Intanto, anche oggi si sono avvertiti disagi in tutta Italia,soprattutto a Roma, Milano e Genova.

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