Napolitano contestato a Bologna: cariche della polizia

di Mena Grimaldi

 BOLOGNA. “Ilrischio di reazioni fuori misuraai provvedimenti legislativipotrebbero sfociare inribellismo e violenze inammissibili. Ci sia un clima costruttivo per il superamento della crisi prodottasi nel rapporto con la società e con i cittadini”.

E’ questa la risposta del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a quanti nella mattinata di lunedì lo hanno contestato a Bologna. Napolitano si era recato nel capoluogo emiliano per ricevere la laura honoris causa in Relazioni Internazionali. E’ iniziata nel ricordo di Oscar Luigi Scalfaro, con un minuto di silenzio osservato per il presidente emerito della Repubblica morto domenica. Napolitano è arrivato, nell’aula magna dell’Ateneo bolognese, vestito con i paramenti accademici dell’Università, bordati di viola, colore distintivo della facoltà di Scienze Politiche. E’ stato accompagnato dal Rettore Ivano Dionigi che, prima del suo intervento, che coincide con l’inaugurazione del 942esimo anno accademico, ha proposto il minuto di raccoglimento in memoria di Scalfaro. Intanto, i primi studenti si erano raccolti già in piazza Verdi, zona universitaria della cittadina. La manifestazione si era svolta in maniera tranquilla fin quando le forze dell’ordine non hanno deciso di chiudere tutte le strade per impedire al corteo di arrivare all’aula di Santa Lucia. Da lì sono partiti gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con il corteo che ha cercato di forzare il blocco lanciando uova, frutta e ortaggi. Rotoli di carta igienica e sacchetti della spazzatura sono stati lanciati ad un cordone formato dagli agenti della Guardia di Finanza. Spintoni anche in piazza Mercanzia, dove alcuni manifestanti sono stati allontanati.

Durante la sua lectio, il presidente della Repubblica ha parlato di una crisi di ideali scaturita da una crisi del sistema politico. “Mi riferisco alle istituzioni – ha detto Napolitano – ai processi elettorali e ai partiti. Una crisi da cui si può uscire solo attraverso riforme in questi campi”. Rivolgendosi poi ai giovani ha affermato: “Tra il rifiutare i partiti e il rifiutare la politica, l’estraniarsi con disgusto dalla politica, il passo non è lungo ed è fatale, perché conduce alla fine della democrazia e quindi della libertà”. Ma la soluzione alla crisi della politica, avverte, non si risolve con internet: per Napolitano, infatti, “non c’è partecipazioneindividuale e collettiva efficace alla formazione delle decisioni politiche nelle sedi istituzionali,senza il tramite dei partiti”.

Al contempo Napolitano ricorda che il recupero della fiducia nella politica passa anche attraverso la “restituzione ai cittadini-elettori dellavoce che ad essi spetta innanzitutto nellascelta dei loro rappresentantie infine nella selezione di candidati a ruoli di rappresentanza istituzionale che presentino i necessari titoli di trasparenza morale e competenza”.

Napolitano ha anche parlato del logoramento della maggioranza di governo e dell’emergenza di un collasso finanziario pubblico. Cose che hanno determinato la nascita del governo Monti “auspicandomi”, dice, “che lo sforzo intrapreso continui e si sviluppi in un clima costruttivo”.

Quanto alla prospettiva di un intervento riformatore della Carta Costituzionale, ha affermato: “Si dovrà verificare in Parlamento anche la possibilità di definire, o di prospettare credibilmente, revisioni di norme della seconda parte della Costituzione, come si riuscì a fare anni fa solo con la riforma del Titolo V in senso più conseguentemente autonomistico”.

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