Milano, vigile ucciso: fermati due rom

di Mena Grimaldi

 MILANO. Sarebbero due uomini di etnia Sinti, uno italiano, l’altro tedesco, i responsabili della morte del vigile urbano, Nicolò Savarino, 42 anni, avvenuta nel tardo pomeriggio di giovedì, a Milano.

Sono stati fermati nelle prime ore di venerdì a Ventimiglia. I due, di 25 e 28 anni, erano arrivati al confine con la Francia con un’altra vettura, dopo aver abbandonato il Suv con cui hanno investito e ucciso il vigile. Gli investigatori sono riusciti ad intercettarli grazie ad alcune testimonianze, soprattutto quella di un giostraio che ha fornito il numero di telefono di uno dei due rom. Inoltre, essendo stati fermati già altre volte, è stato possibile diramare le loro foro segnaletiche in tutta Italia. Il Bmw X5 con il quale hanno travolto Savarino, invece, è stato rintracciato a Milano, zona Loreto alle 4 del mattino di venerdì e corrisponderebbe per segni e numero di targa a quello che si cercava. Sulla vettura sono state riscontrate tracce di sangue umano e la vernice verde della bici dell’agente.

Giovedì pomeriggio, nel parcheggio della Bovisa un camper di nomadi sporgeva in modo tale da creare intralcio al passaggio delle macchine che facevano fare manovra. I due vigili di quartiere hanno detto a un anziano zingaro, che si trovava fuori dal camper, di spostare il mezzo e permettere alle altre auto di passare. Ma il Suv nero è passato ugualmente a bassa velocità, nonostante gli spazi ristretti, e ha investito il nomade passandogli su un piede. I due vigili in bicicletta hanno inseguito l’autista: Savarino è riuscito a precedere il Suv al varco d’uscita del parcheggio e gli si è parato davanti con la bicicletta per impedire che si dileguasse. A questo punto il conducente della Bmw X5 ha accelerato travolgendo Savarino e trascinandolo per 200 metri lungo la strada finché il corpo non è caduto sull’asfalto. La bicicletta, invece, è rimasta attaccata all’auto per altre centinaia di metri. I due fermati saranno interrogati in giornata dal magistrato che segue le indagini, Mauro Clerici.

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