ISOLA DEL GIGLIO. I palombari della Marina militare hanno aperto, con delle microcariche esplosive, un nuovo varco allaltezza del ponte 5 della nave Costa Concordia, naufragata allIsola del Giglio lo scorso 13 gennaio.
Loperazione mira a trovare gli altri 16 dispersi del naufragio, tra i quali Dayana Arlotti, la bambina di 5 anni scomparsa insieme al padre. Mentre ilbilancio dei morti al momento è di 17 persone, le ricerche proseguono a singhiozzo a causa del mare agitato e dello spostamento del relitto adagiato davanti al porto del Giglio. Uno spettacolo a cui lisola dovrà assistere a lungo, come spiega il commissario per lemergenza Franco Gabrielli, secondo il quale per la rimozione della nave ci vorranno tra gli 8 e i 10 mesi, più altri due mesi necessari alla stesura del progetto a cui la Costa sta già lavorando. Insomma, dovrà trascorrere almeno un anno, e ciò, nel frattempo, potrebbe mandare in crisi il Giglio. Gli abitanti dellisola sono pronti anche a dar vita a un comitato per far sentire la loro voce, che presto non racconterà più come hanno salvato i naufraghi ma la paura di un tracollo del turismo e quindi della loro economia.
Forse era meglio avere un progetto in mano, dice il sindaco Sergio Ortelli, pensando allincontro che martedì o mercoledì avrà con i concittadini. Rispetto alla scorsa settimana, i traghetti hanno portato molti meno turisti. Sembra, dunque, che sia finita in breve tempo londata del cosiddetto turismo del dolore. Il primo cittadino fa sapere di non aver ancora deciso come comportarsi per quanto riguarda la richiesta di danni: Sicuramente afferma Ortelli è una cosa che valuteremo al momento opportuno, così come valuteremo la costituzione come parte civile. Siamo ancora in emergenza acuta e ci penseremo al momento opportuno. Non basta neppure la rassicurazione della Protezione civile nel cercare soluzioni diverse per laccesso allisola qualora la Concordia, o le operazioni intorno alla stessa nave, blocchino lingressoal porto.
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E resta sempre il rischio ambientale, dal momento che il relitto è pieno di veleni. Gabrielli, che avrà il piano della Costa per lo smaltimento dei rifiuti, assicura che in 28 giornate lavorative sarà svuotato l84% del gasolio della nave. I tempi, tuttavia, come per le ricerche dei dispersi, saranno dettati dal mare e dal vento.
Intanto, il comandante della Concordia, Francesco Schettino, ha incontrato il suo legale difensore Bruno Leporatti nella sua casa di Meta di Sorrento, dove si trova agli arresti domiciliari, per definire la strategia difensiva. La prima udienza è fissata il 10 febbraio davanti al tribunale del riesame di Firenze per decidere sull’appello con cui la procura di Grosseto – ricorrendo contro lordinanza del gip – ha ribadito la necessità della custodia cautelare in carcere a carico di Schettino. Il 3 marzo, invece, si terrà lincidente probatorio sulla scatola nera, per il quale il comandante ha valutato con il suo difensore da quali consulenti di parte farsi affiancare. Schettino è accusato di naufragio, abbandono della nave, abbandono di persone in difficoltà e omicidio plurimo colposo.