Blocchi Tir: è allarme scorte. Interviene anche la Ue

di Antonio Taglialatela

 ROMA. La protesta degli autotrasportatori, col blocco dei Tir, e dunque delle forniture, continua incessante.

Critica la situazione dei distributori di carburanti – in particolare in Campania e Calabria – e di negozi e supermercati, dove scarseggiano generi di prima necessità. Il movimento dei cosiddetti “Forconi” è approdato anche in Sardegna: al porto di Olbia un centinaio di manifestanti, in rappresentanza della “Consulta degli indignati Sardi”, ferma i tir in partenza e arrivo, lasciando passare le vetture e i mezzi che trasportano merci sarde. Notevoli i danni alla produzione industriale. Gli stabilimenti Fiat di Melfi, Cassino, Pomigliano, Mirafiori e la Sevel saranno fermi anche giovedì a causa dello sciopero. Così come la Coca Cola, costretta a fermare l’attività degli stabilimenti di Caserta e Potenza.

Il governo annuncia misure che vanno incontro alle proteste della categoria, come quella della riduzione dei pedaggi per il settore dell’autotrasporto che, spiega il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, “sarà pari, per il 2012, a 170 milioni di euro”.

Intanto, anche dall’Unione Europea arriva un monito: “L’Italia deve intervenire per risolvere rapidamente il problema e assicurare la libera circolazione delle merci”, ha detto il commissario Ue, Antonio Tajani, al ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, nel corso di un colloquio telefonico giovedì mattina. La titolare del Viminale ha assicurato che “c’è la volontà politica di intervenire per risolvere il problema. Riconosco che non è facile, ma è un nostro dovere insistere per il rispetto del regolamento Ue che fissa disposizioni ben precise per assicurare la libera circolazione delle merci”.

Anche dal mondo sindacale arrivano critiche ai manifestanti. “Bisognerebbe con qualche serenità ragionare sul fatto che è giusta e legittima la protesta, ma le forme e i modi devono sempre essere quelli che guardano all’esistenza collettiva del Paese”, afferma il segretario della Cgil, Susanna Camusso, sottolineando che “si fa fatica a capire il perché vengano scelte forme di lotta che determinano un aumento dei prezzi”.

All’allarme economico e sociale si aggiunge anche quello della sicurezza, con violenze e minacce nei confronti di camionisti che non aderiscono allo sciopero. Mercoledì la polizia stradale di Caserta ha arrestato cinque persone del salernitano che avevano tentato di bloccare un autotrasportatore lungo l’autostrada. Altri due fermati a Taranto per aver aggredito un loro collega che tentava di eludere un blocco imboccando una strada interna. Quattro fermi anche nei pressi del casello autostradale di Andria dove sono in corso blocchi in entrata della A14.

E si registrano anche danni “collaterali” alla protesta. Un operaio di 59 anni, G.N., è ricoverato in prognosi riservata al centro grandi ustionati dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania. L’uomo è rimasto ferito nell’incendio divampato in un negozio: la scintilla di una saldatrice che stava usando ha bruciato una bottiglia di plastica con della benzina che teneva di scorta nel timore di non poter utilizzare l’auto, visto che i distributori sono a secco.

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