Avetrana, Ivano: “Sesso con Sabrina. Per Sarah ero come un padre”

di Mena Grimaldi

Sabrina, Sarah e IvanoTARANTO. E’ ripreso martedì a Taranto il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa nell’agosto del 2010.

In aula, a testimoniare, Ivano Russo, il giovane, secondo gli inquirenti, per il quale sarebbe scaturita la gelosia di Sabrina Misseri e di conseguenza il delitto. Nell’imbarazzo dell’incalzare delle domande dei magistrati e tra molti “non ricordo”, specificando che il loro rapporto non era confidenziale, il giovane ha parlato del rapporto con Sarah. “Aveva un buon rapporto con me, – ha riferito Russo – mi considerava una figura fraterna e paterna, forse soffriva perché il padre e il fratello le mancavano perché erano fuori per lavoro. Questa era la mia impressione. Qualche volta mi abbracciava, poggiava la sua testa sul mio braccio perchémi considerava un fratello maggiore ed era bisognosa di affetto”.

“La sera del 26 agosto – continua Russo – dopo aver finito di lavorare, sono andato a trovare Sabrina in una birreria. Lei mi disse che quel pomeriggio dovevano andare al mare con Mariangela e Sarah e chesecondo lei quest’ultima era stata rapita. Era sicura. Inoltre – ha aggiunto – mi riferì che erano rimasti per tanto tempo in caserma”.

Russo ha poi riferito che nei giorni successivi alla scomparsa di Sarah,Sabrina gli avrebbe detto che quella mattina si erano viste a casa della cugina, che avevano ascoltato musica e che si erano divertite a parlare di quanto era scritto nel diario di una zia. “Sarah era contenta e felice”, gli avrebbe detto Sabrina.

Quanto al rapporto con Sabrina, nello specifico, il magistrato ha chiesto al giovane di raccontare l’episodio avvenuto tra i due un giorno che si appartarono in auto.Il ragazzo ha raccontato che fu proprio a seguito di rapporto sessuale, subito interrotto, che decise di allontanarsi da Sabrina in quanto non voleva andare oltre l’amicizia. “Una sera – ha raccontato Ivano – ci siamo appartati, lei si è spogliata, ma non c’è stato rapporto sessuale. Ci fu una penetrazione ma non un rapporto completo. Io mi bloccai perchè volevo che restasse solo amicizia, e lei si rivestìIo mi bloccai perché volevo che restasse solo amicizia, e lei si rivestì”.

Confermata dal giovane anche la circostanza del diario segreto di Sarah. “Sabrina – racconta Ivano – mi raccontò dell’esistenza del diario dove Sarah aveva scritto cose affettuose su di me, ma mi disse di non averlo consegnato ai carabinieri in accordo con la madre di Sarah, Concetta Serrano”.

In aula, mentre il giovane testimoniava, erano presenti Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, uniche detenute per il delitto della 15enne. In aula anche il padre, Michele Misseri. Mentre la famiglia di Sarah ha ascoltato la testimonianza in videoconferenza da un’altra aula.

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