GRICIGNANO. LAsl non lascia i locali dellex scuola elementare di via Aversa, necessari per dotare il Comprensivo Pascoli di nuove aule, e la commissione straordinaria, attraverso lufficio tecnico comunale, ricorre alle maniere forti.
In una nota indirizzata al commissario dellazienda sanitaria di Caserta, Paolo Menduni, e alla responsabile del distretto 18, Raffaella Errico, viene ordinata, entro e non oltre 15 giorni, la restituzione dei locali ubicati nella struttura comunale, sgomberati di arredi e attrezzature, per consentire lesecuzione di opere di ripristino e adeguamento ai fini scolastici.
Dallo scorso 21 novembre il plesso di via Aversa ospita, in uno dei due padiglioni, le aule delle scuole elementari del Pascoli, lì dove fino a poco tempo fa erano ubicate le sedi degli Uffici Demografici, tornati nei locali al pian terreno della casa comunale di piazza Municipio.Un adeguamento resosi necessario per porre fine al fitto di locali privati cui era costretto il Comune, a causa della carenza di classi nello storico edificio della scuola media di via DAnnunzio, oggi sede centrale del comprensivo.
Gli uffici dellAsl, situati nellaltro padiglione, sono stati in parte trasferiti nella zona delle cooperative in località Boscariello, vicino la cittadella Us Navy.Restano, però, ancora occupati dallazienda sanitaria i due locali del centro antifumo che il Comune vuole utilizzare per creare nuove aule. Già nei mesi scorsi lufficio tecnico aveva più volte sollecitato lAsl allo sgombero ma la richiesta finora è rimasta inevasa. Da qui il ricorso allordinanza, inviata anche alla locale stazione dei carabinieri e alla Prefettura di Caserta.
LA NOTA DEI DIRIGENTI ASL. Ma in una nota i dirigenti e dipendenti dell’Asl si ribellano allo “sfratto”. “E’ assurdo pretendere la restituzione della struttura senza trovare una soluzione alternativa per i dipendenti dellAsl e gli operatori alle prese con numerosi altri problemi che si incontrano durante lattività lavorativa”, scrivono i dirigenti, che chiedono “una proroga per poter avere il tempo di trovare una struttura adeguata a quelle che sono le esigenze dellattività svolta, oppure, poter occupare un’analoga struttura messa a disposizione dallEnte Comunale per poter restituire quella in cui si ritrova attualmente. Soprattutto, che si trovi una soluzione senza dover entrare in conflitto tra le parti”.