Canada, delitto d’onore: uccisero le tre figlie simulando incidente

di Redazione

da sin. Shafia, il figlio Hamed e la moglie ToobaTORONTO. Uccisero le tre figlie, facendole affogare in un canale, poiché “colpevoli” di aver infangato l’onore familiare, scegliendo fidanzati “sbagliati”.

E’ successoCanada, in una località dello stato dell’Ontario, dove Mohammad Shafia, 59 anni, sua moglie Tooba Yahya, 42, e il loro secondogenito Hamed, 21, di origine afghana, sono stati condannati all’ergastolo. I tre uccisero anche la prima moglie dell’uomo, per timore che potesse svelare il segreto del delitto d’onore.

La triste storia di Zainab, 19 anni, Sahar, 17, e Geeti, 13, salì agli onori della cronaca quando i loro corpi furono ritrovati nel giugno 2009 all’interno di un’automobile caduta in un canale vicino a Kingston, nell’Ontario. Nell’autoc’era anche il corpo della cinquantenne Rona Moahammad Amir, prima moglie del padre delle ragazze. All’inizio si pensò a un incidente, ma pochi giorni dopo vennero arrestati i genitori e un fratello delle ragazze, accusati di aver compiuto un efferato delitto, simulando un incidente d’auto.

Fin dalle prime indagini gli investigatori non hanno avuto dubbi: le ragazze avevano “infangato” l’onore familiare ed erano state quindi “punite”.Una punizione dettata dalla violenza dei familiari, ma anche da una sorta di codice culturale della comunità a cui la famiglia Shafia non ha saputo sottrarsi.

Zainab e Sahar, le due figlie più grandi, si erano fidanzate con ragazzi che non erano quelli decisi dai genitori. Zainab si era anche sposata, ma il matrimonio era stato annullato il giorno dopo. La goccia che avrebbe fatto scattare il piano omicida, però, sarebbe stata la fuga di Zainab e il timore che la ragazza potesse rivelare anni di maltrattamenti e presunti abusi familiari. La prima moglie dell’uomo e la figlia più piccola, invece, sarebbero state uccise perché avevano “già tradito” e quindi considerate “pericolose”.

Il processo non è riuscito a stabilire in che modo le quattro vittime siano state uccise. Ma, secondo gli inquirenti, erano già morte quando l’auto fu gettata in acqua, probabilmente annegate. I tre imputati, durante il lungo processo che ha tenuto il Canada col fiato sospeso, si sono dichiarati innocenti fino alla fine. Tuttavia, la giuria non ha avuto dubbi, condannandoli all’ergastolo.

La famiglia Shafia era emigrata a Montreal dall’Afghanistan nel 2007, dopo aver vissuto a Dubai e in Australia. Il piano era stato architettato con mesi di ricerche. Hamed, il fratello delle giovani vittime, aveva cercato meticolosamente su Google piani sicuri su come uccidere senza essere scoperti, come è emerso dal suo personal computer. Fu lui a spingere la Nissan di famiglia fuori strada e a simulare l’incidente durante una gita di famiglia alle cascate del Niagara.

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