Sicurezza stradale, l’Aifvs critica il bilancio della Pm

di Antonio Arduino

 AVERSA. La pubblicazione del bilancio dall’attività svolta dalla polizia municipale nell’anno 2011 da Biagio Ciaramella, responsabile dell’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada, è occasione di fare il punto sulle condizioni di sicurezza stradale in cui è tenuta la città.

“Leggere il risultato ottenuto dall’azione di controllo sul deposito abusivo e illegale dei rifiuti non fa che accrescere le perplessità di questa associazione – scrive l’Aifvs in una nota trasmessa alla stampa – che da sempre chiede, restando per lo più inascoltata, maggiori controlli sul territorio per ridurre il numero di morti che insanguinano le strade della nostra città”.

“Perché – continua la nota – la relazione pubblicata dal comando della polizia municipale non fa alcuna menzione all’elevazione di multe per eccesso di velocità, per guida senza cintura, per l’uso del telefono cellulare durante la guida, per trasporto passeggeri senza casco su motoveicoli, tutte infrazioni che incidono sulla sicurezza stradale e che, basta guardarsi in giro per rendersene conto, vengono commesse centinaia di volte ogni giorno cosicché dovrebbero fare la parte del leone nel bilancio di fine anno”.

“Probabilmente – osserva Biagio Ciaramella – questo tipo di violazione è compreso nelle 25 mila applicate per violazione alle norme del codice della strada ma, considerando che nel rendere pubblica la relazione si è voluto sottolineare l’efficacia dell’attività svolta in settori specifici quali in particolare appunto quelli in materia di deposito dei rifiuti, di trasporto scolastico, di sosta sul marciapiede, forse per convincere i più restii a non commetterle più, sarebbe stato opportuno far conoscere in dettaglio se e quante delle violazioni da noi sopracitate sono state sanzionate”.

“Sapere che sono state elevate 1000 multe per sosta sui marciapiedi o 580 per mancata copertura assicurativa non serve a dare maggiore senso di sicurezza al cittadino, né raggiunge lo scopo l’affermazione che ‘in città decisamente si è stabilizzato l’uso del casco in moto, anche se il numero dei verbali complessivi ammonta a circa 500’”. “Considerando l’altissimo numero di moto e motorini circolanti ad Aversa, cinquecento verbali in 12 mesi rappresentano – ricorda l’Aifvs – una media di poco più di una infrazione contestata ogni giorno, come se nella nostra città l’uso del casco avesse raggiunto una media del 99 per cento. Un dato completamente falso, che può essere facilmente smentito se ci si ferma solo mezz’ora a vedere scorrere il traffico cittadino, in particolare in prossimità delle scuole e in orario di uscita scolastica”.

“Ne segue – continua la nota – che, così come è stato diffuso, il bilancio dell’attività della polizia municipale non da un segnale positivo in fatto di sicurezza stradale ma da ancora più motivo di preoccupazione. Perché dimostrando una attività multivariegata del corpo dei vigili urbani, che come è noto dispone di un numero limitatissimo di uomini per l’attività di controllo del territorio, si parla di 12-13 vigili disponibili ogni giorno, conferma la necessità di mettere in atto, usando la percentuale di legge dei proventi delle ammende, interventi cosiddetti strutturali capaci di sopperire alla mancata presenza di personale come dissuasori di velocità e semafori con fotored”. “Naturalmente, come per legge, al controllo del territorio, in particolare della sicurezza stradale dovrebbero concorrere anche le altre forze di polizia che ad oggi non manifestano in maniera visibile la loro presenza. Perché?”, conclude la nota.

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