Incidente in via Rossa, l’automobilista positivo alla cannabis

di Nicola Rosselli

Carmen Di GuidaAVERSA. Nuove ipotesi sulla morte della ragazzina, non ancora sedicenne, deceduta in seguito ad un incidente avvenuto nel pomeriggio del 5 gennaio all’incrocio tra via Guido Rossa e via Luigi Pastore.

Il conducente della Renault Twingo che si è scontrata con uno scooter Liberty Piaggio guidato dalla giovane vittima, Carmen Di Guida, di Teverola, è risultato positivo al test per il rilevamento delle sostanze stupefacenti. Per lui ci sarebbero tracce di cannabis. In pratica, il giovane, non ancora venticinquenne, residente a Mugnano, ma, di fatto, abitante a Giugliano, potrebbe essersi fatto una classica “canna” poco prima dell’incidente. A questo punto i vigili urbani del comune di Aversa, che stanno indagando sull’episodio, dovranno, accertare quanto ha influito questa circostanza nella dinamica dell’incidente.

Incidente che, stando ai rilievi iniziali dei “caschi bianchi” aversani, sarebbe avvenuto soprattutto perché la giovane vittima non avrebbe rispettato lo stop. Inoltre, lo scooter guidato dalla ragazza sarebbe stato un 125, una cilindrata per la quale è prevista una specifica patente che si può conseguire solo dopo i 16 anni, che Carmen avrebbe compiuto il 28 luglio prossimo.

Pare, comunque, che la ragazza non avesse nemmeno il “patentino” per guidare i ciclomotori di cilindrata 50. Quella moto sarebbe proprietà del giovane che era con lei, sul sedile del passeggero quel tragico giovedì pomeriggio. Quello stesso giovane, sedicenne e di Teverola come la vittima, che, dopo essersi accertato dell’arrivo dell’ambulanza, era fuggito con quello scooter, terrorizzato, dai genitori che lo avevano, poi, accompagnato prima presso il comando della polizia municipale di Aversa e, successivamente, presso il pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” per verificare la gravità dei traumi riportati nello stesso incidente.

Per fortuna, comunque, lo stato di salute del ragazzo non destava particolari preoccupazioni, tanto che i sanitari lo hanno dimesso, dopo averlo tenuto, come prassi, in osservazione. La giovane era in compagnia di amici dinanzi ad un bar di Teverola, quando ha chiesto all’amico di poter fare un giro. Dal bar sono partiti due scooter con a bordo due coppie, giunti sino a via Pastore parlando tra loro. Ora, questo nuovo elemento della presenza di cannabis nel sangue del conducente della vettura coinvolta nell’incidente non potrà non portare a verificare anche nuove ipotesi.

Intanto, gli agenti della polizia municipale hanno inviato un rapporto al magistrato competente sull’esito positivo del test per rilevare sostanze stupefacenti per le decisioni del caso: prima fra tutte, il ritiro della patente di guida. Non è escluso, inoltre, che il magistrato lo accusi, anche per atto dovuto, di omicidio colposo, in attesa del processo.

FACEBOOK E FIORI. Intanto, su Facebook si moltiplicano gli attestati di cordoglio per Carmen che sul social network aveva un proprio profilo a nome di “Carmen Stellato”, un cognome scelto non a caso. A quanto pare, infatti, si tratterebbe del cognome della sua migliore amica che ora la piange. Sabato mattina, inoltre, a quell’incrocio sono comparsi diversi mazzi di fiori per ricordare una ragazzina piena di vitalità, ricordata soprattutto dagli oltre duemila amici su Facebook che hanno letteralmente inondato il suo profilo.

L’AUTOPSIA. L’angoscia e il dolore della famiglia Di Guida sono amplificati dall’incertezza sulla data in cui potranno riavere il corpo della loro amata, per poter stare con lei un’ultima volta. In quella casa nella zona centrale di Teverola attendono con ansia cosa stabilirà sabato mattina il magistrato di turno che, dopo il giorno festivo dell’Epifania, dovrà decidere se far effettuare l’esame autoptico o se limitarsi a disporre un esame esterno del corpo della sfortunata giovane, ritenendo inutile l’autopsia. Corpo che già da giovedì pomeriggio, pochi minuti dopo l’incidente mortale, è stato trasferito presso l’istituto di medicina legale all’interno dell’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta. I genitori sperano che al cadavere sia risparmiata l’autopsia e non fanno mistero di attendere per questo stesso pomeriggio il corpo di Carmen per poterla piangere in pace prima delle esequie che potrebbero essere celebrate, in questo caso, al più tardi, nella giornata di domenica e che si preannunciano affollate dai tantissimi amici che la giovane aveva.

IL SINDACO: “NON SCARICARE LE COLPE”. “Adesso non dobbiamo commettere l’errore di scaricare le colpe dell’incidente mortale, che vorrei non fosse mai avvenuto, sullo stato di via Pastore”. A parlare il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, che continua: “Abito in quella strada da tantissimi anni e, dieci anni fa, quando fu aperta, con il comandante dei vigili urbani dell’epoca ipotizzammo di installare dei dissuasori di velocità. Ma, come accertato, i dissuasori non sono previsti dal codice della strada, per cui, all’epoca, desistemmo. Oggi, a causa delle migliaia di auto che ogni giorno vi transitano, è praticamente impossibile correre, per cui l’incidente è frutto della fatalità e, soprattutto della mancanza di mezzi di prevenzione”. “Non mi stanco mai di dire – continua il primo cittadino – ai giovanissimi e ai loro genitori che non si deve assolutamente fare a meno del casco. Probabilmente, se la ragazzina avesse avuto il casco non sarebbe morta. Comunque, per lunedì prossimo, già era in programma una riunione con l’assessore alla viabilità Carlo Amoroso e la polizia municipale per fare il punto della situazione sullo stato delle strade cittadine”.

AIFVS: “UNA TRAGEDIA CHE POTEVA ESSERE EVITATA”. Di tutt’altro avviso Biagio Ciaramella, responsabile dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, che ha dichiarato: “Probabilmente questa ragazza poteva essere salvata se la mia denuncia di sei mesi fa a tutte le istituzioni locali fosse stata presa in considerazione. Spero solo che adesso qualcosa si muova e non aspettino il prossimo morto sulle strade della città”. Biagio Ciaramella, in particolare, si riferisce ad una nota inviata a tutte le forze dell’ordine in città e al sindaco, nella quale, a fronte dell’ennesima morte sulla strada avvenuta ad agosto, chiedeva maggiori controlli in tema di casco.

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