Che fine hanno fatto i vigili motociclisti?

di Antonio Arduino

Gli scooter dei vigili nella sede della Smart ProjectAVERSA. “Ma i vigili motociclisti che fine hanno fatto?”. E’ questa la domanda rivolta al primo cittadino da Rosario Capasso, capogruppo dei consiglieri indipendenti, attraverso un’interrogazione ufficiale.

“Nella nostra città – ricordava l’esponente di spicco del movimento ‘Noi Aversani’ – è sempre esistito un servizio di motociclisti della polizia municipale e sono stati banditi concorsi proprio per agenti motociclisti. Ma,da diverso tempo dei ‘chips’ locali nemmeno l’ombra”.

“Vorrei sapere – continuava l’interrogazione – se corrisponde al vero che le due motociclette funzionanti ed utilizzate per svolgere il servizio con appena 6mila chilometri, costate circa 17mila euro, sono state abbandonate per anni nel cortile del vecchio comando totalmente esposte ad intemperie ed atti vandalici? Se è vero che le stesse oramai girovagano da diverso tempo tra officine meccaniche per trovare il meccanico più economico? Se è vero che in dotazione ai vigili urbani ci sono anche 4 scooter 125 cc attualmente depositati presso il garage della ditta Smart Project, gestrice del servizio dei parcheggi a pagamento, anche questi semi abbandonati? Se corrisponde al vero che la Smart Project ha pagato delle riparazioni afferenti questi motocicli? Se a tutt’oggi gli scooter sono sempre esposti all’intemperie nel piazzale antistante la ditta?”.

Le risposte ufficiali non sono ancora arrivate ma la diffusione mediatica dell’interrogazione del consigliere ha destato la curiosità dei cittadini aversani che, obbligati a raggiungere la sede della Smart Project per saldare le multine elevate dagli ausiliari del traffico, hanno avuto la possibilità di verificare de visu e scattare foto che provano la presenza degli scooter, rimossi dal piazzale, nell’autorimessa della società.

Se a questo si aggiunge la segnalazione fatta dai media da parte della sezione locale dell’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada sulle difficoltà incontrate dalla polizia municipale a garantire il controllo del territorio proprio per mancanza di quella mobilità che sarebbe possibile con l’uso di moto e scooter almeno per Capasso, e per gli elettori che rappresenta, diventa urgente ottenere risposta all’interrogazione che si concludeva chiedendo se fosse “volontà dell’amministrazione, in questo ultimo scorcio di consiliatura, ripristinare un servizio fiore all’occhiello di tutte le città. Se è si, come e quando?”.

E si chiedeva, inoltre, di “individuare il responsabile dello scempio verificatosi affinché vengano posti in essere le determinazioni più opportune”. Questo prima che si vada al voto di amministrativo.

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