Strage Liegi, tra le vittime anche un bambino di 17 mesi

di Redazione

 LIEGI. E’ stato Nordine Amrani, 33enne di Liegi, armato di kalashnikov e pistola, a lanciare ordigni esplosivi e granate sulla folla che, martedì mattina, alle 12.30, si trovava nella frequentatissima piazza Saint-Lambert, sede, tra l’altro, del Palazzo di Giustizia e di un affollato mercato natalizio.

125 i feriti, secondo stime ufficiali, ma soprattutto, oltre allo stesso Amrani, che si è tolto la vita in seguito al folle gesto, si contano cinque vittime per il momento. Il tragico bilancio di una mattinata di sangue racconta della morte di due studenti di 15 e 17 anni, di una donna di 45 anni, Gabriel, un bambino di soli 17 mesi, mentre altre 5 persone versano in condizione critiche.

Dopo l’escalation dei baby-killer nelle scuole americane, dopo la strage di Oslo, ed in concomitanza con la tragica uccisione di due senegalesi a Firenze, anche il Belgio è costretto a fare i conti con l’imprevedibile follia di un uomo in possesso di un arsenale.

Amrani, 33 anni, residente a Liegi, era già noto alle forze dell’ordine. Nel 2008, infatti, era stato condannato ad una pena detentiva di 58 mesi per associazione a delinquere e detenzioni di armi. Durante le perquisizioni, furono trovate in suo possesso 10 armi complete, 9.500 tra pezzi e cartucce e 2800 piante di cannabis.Sebbene conosciuto dall’autorità pubblica, non era riconducibile ad alcun gruppo armato. La pista terroristica era stata la prima paventata dalla stampa belga, ma a seguito di ulteriori accertamenti, il Ministro dell’Interno Milquet, annunciando la visita del re Alberto II e della regina Paola alla città, ha riconosciuto questo come “un atto isolato dalle conseguenze drammatiche”, fuori da qualsiasi schema terroristico.Le autorità hanno comunque blindato la città, nella speranza di trovare riscontri sufficienti a chiarire le motivazioni, di un gesto non rivendicato, e quindi ancora più tragicamente assurdo.

Mercoledì, alle 12, è previsto un minuto di silenzio a Liegi, un gesto di cordoglio per le vittime, ma anche la ricerca da parte della comunità cittadina, di unità e solidarietà in uno dei momenti più drammatici della loro storia.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico