Natale, si rinnova il “patto” tra l’Unicef e la “Pascoli”

di Redazione

 AVERSA. Unicef e scuola media “Pascoli” di Aversa. Anche quest’anno l’accoppiata in nome della solidarietà ha visto gli alunni dell’istituto aversano, diretto dalla professoressa Maria Rosaria Bocchino, protagonisti della manifestazione “In coro per l’Unicef”.

Un appuntamento oramai consolidato che ha portato presso la scuola media di via Ovidio il sindaco Domenico Ciaramella, la responsabile provinciale dell’Unicef Emilia Narciso, il consigliere comunale Stefano Di Grazia, componente della commissione consiliare pubblica istruzione, tra esibizioni musicali e tombolata di beneficenza.

Ad aprire la manifestazione la dirigente scolastica che ha evidenziato il ruolo della scuola quale punto di riferimento per i giovani in un mondo che offre modelli culturali negativi. E’ seguito l’intervento del sindaco che ha elogiato la scuola che, grazie agli anni di attivismo coincisi con l’insediamento della dirigente Maria Rosaria Bocchino, è divenuta istituto di eccellenza e al passo coi tempi.

L’avvocato Narciso ha ricordato come sia importante non il singolo momento di solidarietà, ma permeare i giovani con la cultura solidale. A chiudere gli interventi il consigliere Stefano Di Grazia che si è, tra l’altro, detto legato a questo istituto da lui frequentato negli anni giovanili, al di là dell’interessamento istituzionale e degli ottimi rapporti creati con la dirigenza.

Subito dopo gli interventi istituzionali, l’esibizione del coro degli alunnidel laboratorio musicale della scuola “Pascoli”, con canzoni natalizie e brani strumentali che hanno evidenziato la preparazione di questi giovanissimi. A concludere la consueta tombolata il cui ricavato è stato consegnato all’Unicef per le proprie opere.

A sottolineare l’unione delle varie componenti scolastiche in questa impresa di solidarietà, oltre all’operosità di docenti e alunni e personale della scuola, non si può non ricordare la mostra di oggetti realizzati con materiale riciclato, ad opera dei genitori. Anche il ricavato della vendita di questi oggetti è andato all’Unicef.

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