Piano di Risanamento, parla il delegato al bilancio

di Redazione

Antonio UccieroVILLA LITERNO. “Il Comune di Villa Literno ha un’anticipazione di cassa di circa un milione e 800mila euro, ai quali vanno aggiunti mandati non ancora pagati per altri 250mila euro.

Questo significa che la tesoreria comunale, ad oggi, ci ha prestato più di 2 milioni di euro, soldi che dobbiamo restituire e sui quali paghiamo pesanti interessi. Interessi che si sommano a quelli dei mutui contratti negli anni precedenti, per i quali restituiamo circa un milioni di euro l’anno”.

Inizia così, con cifre impietose, l’intervento del Consigliere Delegato al Bilancio del Comune di Villa Literno, Antonio Ucciero, il primo a parlare nel corso dell’incontro pubblico che l’amministrazione comunale ha avuto con i cittadini domenica pomeriggio. “Se, come è stato fatto in passato, si prevedono incassi superiori a quelli che poi si riescono ad ottenere – spiega Ucciero – è normale poi che si è costretti ad indebitarsi per far fronte alle spese messe in bilancio, con un triplo danno: prima la mancata entrata, poi gli interessi sui soldi presi in prestito per fronteggiare le spese eccessive, infine la difficoltà a rinunciare a spese che sono ormai diventate strutturali. Si innesca così un meccanismo perverso per cui la massa debitoria aumenta giorno per giorno, anche se non si fanno nuove spese, solamente calcolando gli interessi. E queste cose erano fatte spesso senza darne corretta informazione a chi aveva il compito di controllare”.

Poi ci sono i debiti fuori bilancio, cioè le spese che il Comune deve affrontare per servizi e forniture ma che non erano state previste in bilancio con un regolare impegno di spesa: “Il risultato di tutto ciò è che non riusciamo a pagare i fornitori, che ci interrompono le forniture e ci fanno causa: appena ci siamo insediati – rivela il consigliere delegato – ci siamo ritrovati con i fermi amministrativi sugli autoveicoli del Comune, dopo poco tempo hanno staccato luice e gas nelle scuole, poi il Consorzio rifiuti ha preteso un bonifico di 50mila euro, minacciando di non inviare più il personale per la raccolta dei rifiuti, infine il Consorzio Idrico ha preteso un piano di rientro dei debiti (scesi da 4 milioni a 2,9 mln dopo una transazione) per avviare l’iter per l’installazione dei contatori. E questo solo nelle prime settimane di lavoro…”. Negli ultimi anni – ha spiegato Ucciero – la situazione è peggiorata con il fallimento della società “Tributi Italia”: “Questo evento non solo ci ha fatto perdere un milioni di euro che i nostri concittadini avevano correttamente versato, ma ha provocato un rallentamento della riscossione dei tributi per le ultime tre annualità”.

Come uscirne? La risposta l’ha data il sindaco Nicola Tamburrino nella sua chiusura: un Piano di Risanamento condiviso dalla popolazione e dalla minoranza consiliare, che consenta di far fronte alle urgenze immediate. Sarà da subito attuato un condono per le imposte comunali di competenza fino all’anno 2009. Poi, sarà ulteriormente implementata l’attività dell’ufficio urbanistica, per la riscossione degli oneri. “Ma prima di tutto – conclude Ucciero – deve cambiare l’approccio alla gestione dei soldi pubblici, ricominciando a ragionare secondo il principio di cassa: cioè si spende solo quello che si ha in cassa. A tutto il resto bisogna dire di no. E poi, in controtendenza con quanto avvenuto in passato, cercheremo di coinvolgere maggiormente i cittadini, la minoranza e gli stessi amministratori nelle decisioni più importanti e l’incontro di domenica lo dimostra”.

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