Fabulae Atellanae: Matteo Branciamore e il film “Cinque”

di Redazione

Matteo Branciamore ORTA DI ATELLA. Per la quinta giornata degli “Incontri Nazionali del Cinema e Premio Fabulae Atellanae per …”, a Orta di Atella, in provincia di Caserta, venerdì 11 novembre, arriva il film “Cinque”.

Interverranno il regista Francesco Maria Dominedò, gli attori Matteo Branciamore, Emma Nitti e Giorgia Wurth e il produttore Fabrizio Manzollino. Alle ore 19, nella Sala Consiliare del Comune di Orta di Atella, dopo la proiezione della pellicola, il cast di “Cinque” risponderà alle domande del pubblico. La rassegna, espressamente voluta dall’amministrazione comunale e dall’Assessorato allo Sport e Cultura, congiuntamente alla Commissione Cultura presieduta da Franco Pietrantonio, con la direzione artistica dell’attore, regista e sceneggiatore Nicola Scorza, prevede una sezione cinematografica, con la proiezione di pellicole edite e inedite e una sezione riservata al “Premio Fabulae Atellanae”, quando, il 18 novembre, verranno assegnati riconoscimenti a personalità eminenti del mondo della comunicazione, dello spettacolo e della cultura. “Cinque” è un film complesso e affascinante che racconta una storia tutta romana che ha come location Quarticciolo e Roma est. Una storia di criminalità, con personaggi che sembrano usciti da un fumetto.

I 5 ragazzi si conoscono, adolescenti in riformatorio, ciascuno rinchiuso per piccoli reati. Cresciuti in mezzo alla strada, riescono a portare a termine una grossa rapina, improvvisandosi come professionisti. Il facile guadagno, le donne e la bella vita che ne saranno l’illusoria conseguenza, li porterà a varcare la soglia del limite dei successivi giri di affari che sono stati in grado di mettere in piedi. Le continue “dosi” di adrenalina e l’onnipotenza che sentiranno quasi come afferrare ciascuno nelle proprie mani, li condurranno in un mondo più agguerrito, più malvagio, più spietato di loro.

Si riprenderà, poi, lunedì 14 novembre con il regista Gianfranco Albano, ospite al Festival con il suo commovente “Il figlio della luna”. Prodotto da Rai Fiction e da 11 marzo Cinematografica, la pellicola narra la vera storia di Fulvio Frisone e della sua famiglia. Carmelo e Lucia Frisone sono una coppia siciliana di modesta estrazione e scarsa cultura che dopo due figlie si ritrova a dover crescere un bambino affetto da gravi menomazioni, causate da leggerezze a livello medico al momento del parto. Danneggiato nel fisico e nel linguaggio, il ragazzo è aiutato dal coraggio di una madre che vuole che suo figlio cresca e studi come i coetanei. Ben presto si appassiona alla fisica, arrivando da adulto a far modificare una legge che prevedeva per i ricercatori universitari una “sana e robusta costituzione”.

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