Kosovo, scontri al confine con Serbia: feriti 65 civili e 25 soldati

di Mena Grimaldi

 PRISTINA. I Balcani potrebbero presto diventare di nuovo uno scenario di guerra e sangue. Le tensioni degli ultimi giorni portano la comunità internazionale a porsi varie domande sui nuovi conflitti nel quadrante.

Nel nord del Kosovo dall’estate scorsa sono stati dispiegati doganieri dipendenti da Pristina a due punti di passaggiotra il Kosovo e la Serbia, a Brnjak e Jarinje. La notte tra lunedì e martedì è trascorsa tranquilla, senza scontri.Ma nelle ultime orela cittadina di Jagnjenica è stata teatro di uno scontro importante, il più grave delle ultime settimane, tra i serbi locali e le forze Nato, impegnate nella missione militare.

Sessantacinque serbi e venticinque soldatitedeschi e austriaci della Kforsono rimasti feriti negli scontri seguiti allo smantellamento, da parte delle forze Nato, di una barricatadi carcasse di camion e bus eretta da serbi nel villaggio diJagnjenica. Tra i serbi feriti, molti da pallottole di gomma, anche il sindaco di Kosovska Mitrovica, Krstimir Pantić, colpito da una granata lacrimogena. Mentre due militari tedeschi sono stati feriti da armi da fuoco.

La Kfor ha smantellato le barricate, cercando di evitare il muro contro muro. La situazione è sotto controllo, anche se il rischio che possano scoppiare nuovi incidenti rimane molto alto.

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