Estorsioni sul litorale domizio: cinque arresti contro clan dei Casalesi

di Redazione

 Nella foto, in alto da sin. Abbamundo, Enrico Stasi e Salvatore Stasi; in basso da sin. Topo e MiglioreCASERTA. Cinque persone, ritenute affiliate alla fazione Bidognetti delclan dei Casalesi, sono state arrestate la scorsa notte dagli agenti dellasquadra mobile di Caserta edel commissariato di Castel Volturno, per estorsione continuata eaggravata dal metodo mafioso.

Si tratta di: Alessandro Abbamundo, 32 anni, di Trentola Ducenta, alias “’O Lione”, i fratelli Enrico Stasi, 45, e Salvatore Stasi, 37, di Castel Volturno, Luigi Topo, 44, di Giugliano, Cosimo Migliore, 39, di Napoli.

Gli arresti arrivano al termine di indagini coordinate dalla Dda di Napoli e in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale partenopeo. Secondo quanto emerso dalle indagini della polizia, le estorsioni sono avvenute, tra il 2009 ed il 2010, nell’area compresa tra i comuni di Castel Volturno e Mondragone e sull’intero litorale domizio a danno, in particolare, dei gestori di numerosi stabilimenti balneari nelle località di Varcaturo, Ischitella e Castel Volturno.

Secondo le risultanze investigative, tra il 2009 e il 2010 la fazione Bidognetti ha usato soggetti affiliati o contigui ai clan Mallardo di Giugliano (Napoli) eLicciardi di Secondigliano come emissari delle richieste estorsive agli stabilimenti del litorale.

Uno degli imprenditori, che inizialmente si era rifiutato di pagare, venne portato con la forza, presso l’abitazione di un fiancheggiatore, al cospetto di uno degli emissari del clan, arrestato questa notte, e minacciato con una pistola. Tra le vittime dei raid estorsivi anche supermercati ed una ditta di Giugliano che commercializzava all’ingrosso bibite e bevande sul litorale domitio, alla quale, al fine di costringere il titolare a pagare il pizzo agli emissari del clan, nel giugno 2010, a Mondragone venne rapinato un autofurgone carico di merce, restituito solo dopo il pagamento di una tangente di 15mila euro.

Nel luglio del 2008, a Castel Volturno, fu ucciso il gestore di uno stabilimento balneare della zona, Raffaele Granata, padre dell’allora sindaco di Calvizzano (Napoli), che si era rifiutato di pagare il “pizzo”. L’assassinio di Granata fu compiuto dal “gruppo di fuoco” guidato da Giuseppe Setola, all’epoca dei fatti latitante ereggentedella fazioneBidognetti.

Nella foto, in alto da sin. Abbamundo, Enrico Stasi e Salvatore Stasi; in basso da sin. Topo eMigliore

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