Gli Autonomisti sul piede di guerra contro l’Udc

di Redazione

Paolo SantulliAVERSA. “Il nostro malessere in seno alla maggioranza di centrodestra guidata dal sindaco Mimmo Ciaramella è rappresentato proprio dalla presenza dell’Udc”.

Dalla sponda del Gruppo Unico delle Autonomie si risponde alle voci che volevano l’Udc chiedere al primo cittadino di andare avanti da soli, anche con la risicata maggioranza dio sedici consiglieri comunali, sino alla fine della consiliatura. Anche qui, come per i seguaci di Pierferdinando Casini, siamo di fronte ai classici “rumor”, a voci che, però, hanno il crisma dell’ufficialità.

Per Paolo Santulli e compagni, in pratica, “il problema di non andare insieme alle prossime elezioni amministrative è rappresentato proprio dalla presenza dell’Udc”. Un Udc, aggiungono, poi, che esiste solo sulla carta, ma che ha due assessori e altrettante presidenze di commissioni consiliari. Un gruppo consiliare con due soli consiglieri (Gilberto Privitera e Luigi Menditto), un assessore più Pdl che Udc come Pasquale Diomaiuta e una classe dirigente molto vicina al gotha pidiellino aversano, con Antonio Farinaro (cognato dell’ex sindaco democristiano Mimmo Bisceglia, attualmente commissario cittadino Udc) coccolato dal duo Nicola Golia – Pasquale Giuliano. Insomma, il Gruppo Unico delle Autonomie, benché centrista e ideologicamente più vicino al Popolo delle Libertà pare tentato dal giocarsi la carta dell’alleanza elettorale con il Partito Democratico, supportando, eventualmente, quale candidato a sindaco, proprio il segretario cittadino dei democratici Mariano D’Amore.

“La nostra avversità all’Udc – affermano ancora voci di corridoio autonomista – nasce anche dalla guerra palese che viene fatta alle nostre iniziative, soprattutto in materia urbanistica. Una guerra non solo dell’Udc, ma anche del Gruppo della Libertà. C’è un’avversione a dare vita al consulente per la redazione delle linee guide del Puc e del Piano Casa. Si fanno accumulare le istanze in materia edilizia per poi far passare tutto con il silenzio assenso”.

Per quanto riguarda il Gruppo della Libertà, gli autonomisti lamentano la melina fatta su una loro interrogazione per lavori pubblici affidati dal dirigente del settore in maniera dubbia. Interrogazione che si sta facendo di tutto per non farla discutere. “Quando ci scocceremo – concludono le gole profonde autonomiste – raccoglieremo tutte le carte e le manderemo a chi di dovere”. Insomma, la guerra nella maggioranza c’è sempre. Cambiano solo gli attori.

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