Pd: “Il coraggio di D’Antonio e il fallimento dell’ammucchiata”

di Redazione

PdSANT’ARPINO. Le dimissioni del consigliere comunale Domenico D’Antonio dall’attuale maggioranza di governo cittadino scoprono “un vaso di pandora” davvero interessante.

Squarciano il velo del mutismo, del silenzio, dell’assenza e della clandestinità. Le affermazioni che motivano le dimissioni sono intrise di una verità assordante, che per tre anni a tutti i costi si è cercata di “barricare”. La mancanza di rispetto del documento programmatico con cui l’Ammucchiata Democratica strinse un patto con i cittadini è l’amara realtà con cui D’Antonio e molti suoi altri colleghi si sono dovuti confrontare sin dal primo giorno di amministrazione. Lo dice il coraggioso consiglierenell’affermare “che tutte le decisioni importanti che riguarderanno il futuro della nostra comunità sono state prese senza che vi sia stata collegialità, senza la partecipazione di tutti i consiglieri e dei segretari politici, precludendo a tutti di apportare il proprio contributo politico”.
Insomma, sono state assunte in pieno regime dittatoriale! E allora oggi occorre dire veramente: finalmente emerge la verità. Dopo tre anni D’Antonio e chi lo sostiene constatano che quanto redatto e sottoscritto con la nascita della lista civica Alleanza Democratica per Sant’Arpino è stato totalmente disatteso. Un’affermazione che rende giustizia alla coraggiosa battaglia che da oltre tre anni il Partiro Democratico porta vanti! Una presa di posizione, quella del consigliere D’Antonio, che denuncia come quel “patto” scellerato ha procurato solo benefici “a qualcuno che non aveva nessuna intenzione di aprire una nuova stagione politica a Sant’Arpino, ma era solo pervaso dalla bramosia di potere ed ha tradito tutti”.
Altrettanto forte la denuncia e l’amara constatazione che il consigliere D’Antonio fa circa la completa mancanza di coinvolgimento “del capogruppo consiliare di maggioranza, al quale non veniva comunicato quasi nulla preventivamente (anche la nomina di assessore nell’“Unione dei Comuni” è avvenuta a sua insaputa?)e naturalmente questi non sapeva cosa riferire ai consiglieri, molte cose si apprendevano solo dopo che erano state approvate; questo per sua stessa ammissione ad organo di stampa in occasione del nuovo cda della Multiservice”.
Cari concittadini, è palese la mancanza di democrazia e di confronto! Finalmente c’è chi ha aperto gli occhi. Chi ha alzato la testa e ha deciso di denunciare come Alleanza Democratica fosse un’ammucchiata di bugiardi e incapaci. Hanno raggirato l’elettorato disattendendo un patto che era un chiaro slogan per accaparrare voti. Ipocritamente hanno sottoscritto il patto, sin dalla nascita, pieno di menzogne e utopie. Quante le trasformazioni di casacca? Chi c’era e c’è realmente dietro le 12 finte sigle elettorali? Chi con affari, affarucci e clientele ha pensato di governare con espedienti da prima repubblica? “Compratevi” pure il consenso, ma questo non vi autorizzerà mai a violare le leggi, ad abusare della posizione di pubblici amministratori per meri fini personali e clientelari. Noi che rispettiamo la democrazia prendiamo atto del gesto del consigliere D’Antonio che ha preso le distanze da una maggioranza che amministra “a discapito di tutti ed in special modo della cittadinanza”.
La presa di posizione del consigliere D’Antonio in favore di “una buona e sana amministrazione che non teme il confronto con le minoranze, né si trincera dietro dietrologie ma si adopera e mette a disposizione dei consiglieri tutti, gli atti che vengono prodotti senza nessun timore” è il migliore riconoscimento all’impegno del Pd che, da tre oltre anni, ha svolto, in assoluta solitudine e nell’interesse dei cittadini, il ruolo di vigilanza e controllo a noi affidato dai santarpinesi. Il fallimento denunciato dal consigliere D’Antonio è il perfetto specchio della bramosia di potere che affama il “muto” ed i suoi accoliti.
Pd Sant’Arpino
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