D’Antonio rassegna le dimissioni dalla maggioranza

di Redazione

Domenico D'AntonioSANT’ARPINO. Il consigliere comunale Domenico D’Antonio ha rassegnato le proprie dimissioni, irrevocabili, dalla maggioranza consiliare guidata dal sindaco Eugenio Di Santo.

In una nota indirizzata al primo cittadino, al presidente del Consiglio comunale e al capogruppo di maggioranza, D’Antonio spiega: “La decisione politica, che mi obbliga a tale scelta dopo attenta e ponderata riflessione, scaturisce dalla totale mancanza di rispetto del documento programmatico pre-elettorale che tutti i candidati e coloro che li rappresentavano quali segretari politici o movimentisti avevano sottoscritto.

Con rammarico, ho constatato che, purtroppo, dopo oltre tre anni di amministrazione, quanto era stato redatto e sottoscritto con la nascita della lista civica ‘Alleanza Democratica per Sant’Arpino’ è stato totalmente disatteso. Nessuno degli amici consiglieri che sottoscrissero quel documento sino ad oggi ha preteso che venisse rispettato.

Voglio ricordare agli amici consiglieri della maggioranza che, disattendendo quanto avevamo concordato e sottoscritto nel documento, ha portato solo beneficio a qualcuno che non aveva nessuna intenzione di aprire una nuova stagione politica a Sant’Arpino, ma era solo eprvaso dalla bramosia di potere e, aggiungo, ha tradito tutti noi.

A riprova di quanto ho riferito, vi comunico che tutte le decisioni importanti che riguarderanno il futuro della nostra comunità sono state prese senza che vi sia stata collegialità, senza la partecipazione di tutti i consiglieri e dei segretari politici, precludendo a tutti di apportare il proprio contributo politico.

Con rammarico, ho notato che al capogruppo consiliare di maggioranza non veniva comunicato quasi nulla preventivamente e naturalmente questi non sapeva cosa riferire ai consiglieri. Molte cose si apprendevano solo dopo che erano state approvate. Questo per sua stessa ammissione ad organo di stampa in occasione del nuovo cda della Multiservizi.

Questa mancanza di democrazia e di confronto non poteva essere un’occasione per tutti noi di maturazione e crescita politica, ha avuto solo il fine di permettere ad alcuni di governare a discapito di tutti ed in special modo della cittadinanza. Sono fortemente convinto che una buona e sana amministrazione non teme il confronto con le minoranze, né si trincera dietro dietrologie, ma si adopera e mette a disposizione dei consiglieri tutti gli atti che vengono prodotti senza nessun timore.

Ritengo conclusa l’esperienza di ‘Alleanza Democratica’. E’ mia ferma convinzione che il suo fallimento sia scaturito non per la mancanza di idee politiche ma per il volere e la bramosia di poche persone”.

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