Bagarre in Municipio, l’avvocato Compagnone dà la sua versione

di Redazione

Salvatore CompagnoneSANT’ARPINO. Quando ho letto il comunicato ufficiale del Partito Democratico di S.Arpino apparso su “Pupia” il 21 ottobre scorso, a sostegno della vile “doppia aggressione” subita dal consigliere comunale Elpidio Del Prete, ho pensato di essere ritornato negli anni ‘80.

Mi è saltato subito agli occhi lo stile dell’allora agenzia telegrafica della ex Unione Sovietica (Tass) che era solita di fronte a disastri come quello di Chernobyl passare agli ignari cittadini la seguente informazione : “..scoppiata la bombola del gas di una palazzina a ridosso della Centrale Nucleare – l’intervento tempestivo di un passante munito di estintore ha consentito di domare le fiamme in pochi minuti..”.

Dico questo perché chi scrive dovrebbe essere uno degli aggressori del consigliere Del Prete, uno di quei “mostri” che si aggirano per gli uffici comunali e che impediscono al consigliere Del Prete (ultimo presidio della legalità santarpinese) di esercitare liberamente le sue funzioni. Ed invece, duole deludere i “commisera tori” di Del Prete, chi scrive è semplicemente e dimessamente un Funzionario del Comune di S.Arpino che nella mattinata del 17.10.2011 si è limitato – in ossequio a quanto previsto dall’art. 58 del Regolamento del Consiglio Comunale e in ottemperanza ad un invito scritto del presidente della commissione consiliare “Cultura-Pubblica Istruzione” – a presentarsi nella Sala Giunta del Comune di S.Arpino per verbalizzare una seduta di commissione. Mi trovavo perciò nell’esercizio delle mie funzioni allorché il consigliere Del Prete, in perfetto “stile british” e utilizzando tra i pronomi un suo “neologismo”, ha testualmente e a gran voce affermato : “…ma questo che sta facendo qua..ma a questo chi l’ha fatto venire…se questo deve verbalizzare allora io me ne vado…”. e dopo averlo, sempre sommessamente, invitato ad utilizzare il “questo” nello stretto della sua famiglia, il Del Prete ha per la prima volta girato lo sguardo verso di me (cosa che non aveva fatto fino a quel momento) ma solo per gridare minacciosamente “vattene a lavorare”.

Questi i fatti (giustamente definiti “inqualificabili” dal sindaco di S.Arpino) che hanno trovato anche sostanziale conferma nelle stesse “dichiarazioni spontanee” rese dal consigliere Del Prete al segretario generale e al comandante della polizia municipale nonché nelle dichiarazioni virgolettate apparse sul quotidiano “Cronache di Caserta” del 20 ottobre. E’ quindi del tutto evidente che: quando il consigliere Del Prete, riferendosi alla mia persona, affermava più volte “questo…questo…questo”, stava solo dimostrando di avere scarsa dimestichezza con i pronomi della lingua italiana e di ignorare la gran parte delle regole della buona educazione; quando il consigliere Del Prete, riferendosi al funzionario comunale, affermava “vattene a lavorare”, stava solo dimostrando di ignorare che io mi trovassi esattamente sul mio posto di lavoro e precisamente nell’esercizio delle mie funzioni. Funzioni che Egli mi ha maldestramente impedito di esercitare fino all’arrivo della forza pubblica che io ho dovuto far intervenire sul posto; quando il consigliere Del Prete a gran voce affermava “..ma questo che sta facendo qua (?)… ma a questo chi l’ha fatto venire qua (?)…”, stava solo dimostrando di non essersi letto (o di non aver capito) l’invito a partecipare alla Commissione (nel corpo del quale era ben chiara anche la mia convocazione e quindi la mia presenza) così come ha dimostrato di non aver mai letto (o di non aver capito) il disposto dell’articolo 58 del Regolamento del Consiglio Comunale di cui fa parte; quando poi il consigliere Del Prete, riferendosi alla mia persona, affermava “..allora se questo deve stare qua io me ne vado..” (per poi effettivamente abbandonare la commissione dietro saggio “suggerimento” del presidente di Commissione) ha anche dimostrato di provare una personale, inusuale ed intollerabile acrimonia nei miei confronti, che non fa onore né all’ “uomo” (in quanto non sorretta da alcuna pubblica ragione) né al consigliere (che dovrebbe esercitare le funzioni con assoluto equilibrio e distacco emotivo).

Sempre per amore della verità devo aggiungere che nell’occasione c’era ben poco da “origliare”: le porte della Sala Giunta erano spalancate, mentre le urla del Del Prete erano udibili direttamente dalla vicina pubblica piazza, tanto da attirare sul posto decine di dipendenti comunali. E non credo affatto che un “omone spavaldo” come si mostrava quella mattina il consigliere Del Prete si sia potuto sentire offeso dal mio composto silenzio o addirittura minacciato dalla presenza, tra le decine di persone accorse, di una dipendente donna (visibilmente nauseata per lo spettacolo indecoroso cui stava assistendo).

I “commiseratori” del consigliere Del Prete confondono evidentemente il senso civico del dovere con la vile aggressione. Il Partito Democratico di S.Arpino confonde le risibili giustificazioni del Del Prete con la verità oggettiva dei fatti. Il lato positivo di tutta questa triste vicenda è che oggi mi sento davvero ringiovanito di 30 anni, ma so anche che corre l’anno 2011 e la popolazione europea sta ancora pagando dazio per il disastro e le menzogne di Chernobyl.

Avvocato Salvatore Compagnone, vice segretario generale del Comune di S.Arpino

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