Lectura Dantis Sammaritana, successo del primo incontro

di Redazione

 SANTA MARIA CV. Nell’Auditorium Convento Francescano Santa Maria Delle Grazie, si è tenuto il primo incontro del nuovo ciclo della Lectura Dantis Sammaritana che ha visto protagonista ilprofessor Paolo Di Somma.

Questi, oltre ad essere scrittore e poeta, è stato Ministro provinciale dei frati minori di Napoli, nonché promotore della Lectura Dantis a Napoli. Nell’Auditorium, abbellito per l’occasione dalle rappresentazioni pittoriche dantesche, realizzate degli studenti del liceo artistico di S.Maria Capua Vetere, padre Berardo Buonanno ha introdotto il tema della serata: il cattolicesimo di Dante. L’attivissimo frate francescano in rappresentanza del Centro Culturale Sammaritano, nel cominciare la conferenza del venerando ospite ha dato il via … alla musica. Si’ ,anche in quest’edizione la Lectura Dantis è improntata sul legame tra le illuminanti parole del Sommo Poeta e le rappresentazioni artistiche e musicali. Per quest’incontro è stato scelto il grande compositore Franz Liszt , in occasione del bicentenario della sua nascita è stato ascoltato un frammento della sua opera” Dante Symphony “, dedicata appunto alla Divina Commedia.

Appena presa la parola, il professor Di Somma ha subito coniugato letteratura con interpretazione cattolica, arte con spiritualità. Nella prima parte della sua lectio c’è stata la lettura dei primi versi del II Canto del Paradiso. In questo canto subito appare evidente come Dante si discosti dal linguaggio popolare e profano che ha contraddistinto gli altri canti. Cio’ è determinato dal fatto che la lettura del Paradiso sembra per il poeta essere appannaggio solo dei credenti, di coloro che per la loro fede hanno la chiave di lettura delle sue parole e che seguendo la via della salvezza, possono avere accesso alla beatitudine divina. Dante nel suo viaggio sostiene dei veri e propri esami sulle tre virtu’: fede,speranza e carità. Sulla fede si fa riferimento a S.Pietro quale accettazione delle cose che non si vedono,la Speranza secondo San Giacomo riguarda il premio finale che c’è nell’Aldilà, mentre la carità per S. Giovanni è la conditio sine qua non affinchè il fedele possa accedere alla beatitudine divina.

 Nella seconda parte è stata contestualizzata la figura di Dante nella Chiesa Cattolica. Già Papa Benedetto XI nel 1921, in occasione del VI centenario della morte di Dante, emanò la “praeclara summorum” nella quale veniva sancita la perfetta conformità della Divina Commedia con la fede cattolica. Cio’ ha significato che Dante è da annoverare tra “i grandi cantori del cattolicesimo”, come verrà ribadito 100 anni piu’ tardi da Paolo VI. La Divina Commedia è tutt’oggi patrimonio della fede cattolica. In ultima analisi, il professore ha sottolineato il profondo amore dell’Alighieri per La Madonna, per cui l’intera opera potrebbe essere letta quale un lungo canto Mariano. In tutta l’opera sono presenti riferimenti nonchè le preghiere dedicate alla Madre Celeste; dall’Ave Maria alla Regina Celi. In tutte le cornici del Purgatorio, dove le anime scontano i lori peccati, c’è sempre l’ esempio correttivo della Madonna.

Infine, questa rappresentazione dell’idillio d’amore salvifico troverà la massima espressione nell’Ultimo Canto, laddove la Madonna è riconosciuta cosi’ grande che le persone che chiedono una grazia e a Lei non ricorrono, sono pari a coloro che vogliono volare senza ali. “Buona la prima padre Berardo!” possiamo dire, in relazione al fragore degli applausi degli astanti in sala. Speriamo che le prossime riunioni dantesche siano accompagnate da una presenza sempre maggiore di pubblico.

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