L’Abbazia Sammaritana luogo di “culto” della birra, ma non solo

di Redazione

 SANTA MARIA CV. In via Alcide De Gasperi, a pochi passi dalla Villa Comunale, due ragazzi sammaritani, Francesco Borrasso e Giuseppe Di Napolihanno voluto realizzare il loro sogno: unire il lavoro alle loro passioni.

L’Abbazia è una birreria tisaneria nata dall’esigenza, più che mai attuale, di trovare un lavoro dopo l’infausta esperienza nell’Ecoservice dalla quale, a distanza di due anni, aspettano ancora il pagamento degli ultimi emolumenti. E’ stata proprio la necessità di inventarsi un lavoro che ha aguzzato l’ingegno in Francesco e Giuseppe. Questi hanno deciso di investire tutto su se stessi e sulla ricerca dell’innovazione. Da questi principi è nato prima un beer shop e dopo la pausa estiva, una tisaneria birreria che meglio incontra le rinnovate esigenze della clientela. Ovviamente le birre disposte sugli scaffali sono la specialità della casa, parliamo di oltre 70 marche in bottiglia e 3 alla spina, ma anche le tisane stanno trovando sempre più consensi tra i consumatori. Ce sono 18 varietà da quella a crema e cioccolata, a quella a mandorla e cannella che sembra essere la più richiesta.

Alla birra oltre ai comuni antipasti, si possono abbinare inoltre dei piatti tipici del locale fatti al forno e serviti in cocci di creta oppure dell’ottimo pane casereccio con taglieri d’affettati, mentre per le tisane ci sono delle deliziose crostate fatte in casa. Essendo comunque la casa della birra non possono mancare prodotti ad essa collegata, come il liquore al luppolo o dei cioccolatini alla birra forniti in esclusiva. Oltre a queste squisitezze che invogliano il palato, a noi interessa mettere in luce il tentativo di coniugare in un locale il piacere di stare insieme a bere qualcosa con la cultura. Il locale è ospitale con tocchi molto più personali delle solite birrerie.

Nell’arredamento ed nella ripartizione degli spazi è riflesso l’imprinting e le caratteristiche che i giovani imprenditori hanno voluto dare al loro esercizio commerciale. A fare bella mostra di sé tra i tavoli c’è un’Optima del ’26-’27, storica macchina da scrivere voluta da Francesco, ormai affermato romanziere che ha pubblicato tre opere dal successo riconosciuto. Questi, ha puntato su un angolo lettura dove si può avere libero accesso a diversi libri: da “Memoria di una geisha” a “Chiedi alla Polvere”, da Baudelaire a Prevèrt fino all’ultima fatica letteraria dello stesso Borrasso “Le regole di Kaliel”.

 Giuseppe si è occupato maggiormente dell’aspetto socio-ludico con l’angolo gioco con le carte , gli scacchi, la dama ma soprattutto costruendo un ambiente dove ci si può rilassare, parlare, e scambiarsi opinioni anche per ciò che riguarda i libri e altri input culturali che qui nascono spontanei. In tal senso sono organizzate le serate-evento del giovedì nelle quali si alternano reading letterari (praticamente sconosciuti nella nostra provincia) a delle serate di musica meno commerciale quale blues e jazz.

La volontà di essere un punto d’incontro culturale in città si vedrà anche dal programma di oggi, quando il reading riguarderà il grande Erri de Luca, in cui la voce di Salvatore Viggiano sarà accompagnata da tastiera e violino. Dopo il sold out realizzato con le letture di Bukowski due settimane fa, anche per oggi alle 22 il locale si prevede strapieno.

Tutte le spese necessarie alla realizzazione del progetto, ci raccontano i proprietari, sono state sostenute senza la richiesta di accesso ai fondi per l’imprenditoria giovanile della Regione Campania. In tal senso, i tempi sarebbero stati superiori ai sei mesi solo per conoscere la risposta. I fondi a disposizione in Campania sono molto limitati a differenza di ciò che accade nelle regioni settentrionali, dove la piccola imprenditoria giovanile viene fortemente incentivata. In questo contesto, la scommessa di due giovani nella realizzazione di un progetto nuovo in città, deve servire di sprone per tutti perché, come dicono loro, “di questi tempi il lavoro bisogna anche inventarselo”.

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