CERVINO. Nella serata di lunedì, intorno alle 20.40, gli agenti del commissariato di Maddaloni, diretto dal vicequestore Luigi Pecchillo, interveniva a Cervino, località Messercola, dove veniva rinvenuta una Mercedes Classe A, parcheggiata in strada, completamente distrutta ed avvolta dalle fiamme.
Lauto risultava nella disponibilità di Alfonso Valentino, 51 anni, imprenditore, direttore tecnico della Valentino Trans srl, società operante nel settore del trasporto merci, nonché socio della ditta di onoranze funebri Fratelli Iorio snc. Limprenditore era stato già vittima di un episodio intimidatorio alle 22.20 del 24 maggio 2010, quando ignoti esplosero diversi colpi darma da fuoco allindirizzo della sua abitazione. Immediatamente sul posto si recava anche personale della squadra mobile diretta dal vicequestore Angelo Morabito, insieme a personale della Polizia Scientifica.
Dai primi accertamenti emergeva che gli autori del crimine andavano cercati tra alcuni personaggi vicini alla locale criminalità organizzata. In particolare, i sospetti degli investigatori si focalizzavano su Giuseppe Di Nuzzo, di 37 anni, il quale veniva rintracciato durante la notte, mentre era a bordo della propria autovettura Renault Scenic, alimentata a gasolio. Particolare di non poco conto, visto che, a seguito di unaccurata perquisizione, la Scientifica rinveniva sotto il sedile anteriore, lato guida, un tappo in plastica di colore bianco, contrassegnato dalla dicitura Società Generale delle acque minerali arl che emanava un forte odore di benzina ed in relazione al quale il Di Nuzzo non era in grado di fornire alcuna plausibile spiegazione. Pertanto, Di Nuzzo veniva posto in stato di fermo, per il reato di concorso in incendio pluriaggravato al fine di agevolare la criminalità organizzata, e associato al carcere di Santa Maria Capua Vetere.