Nuovo incontro per programmare il rilancio dell’Unione Atella

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Entro la metà di novembre il Comune di Gricignano convocherà il consiglio dell’Unione per l’elezione del nuovo presidente avviando in tal modo il rilancio dell’organismo sovra comunale.

E’ questa, in sintesi, la conclusione cui è pervenuto il vertice degli amministratori atellani svoltosi ieri mattina presso il Palazzo Ducale di Sant’Arpino. Alla riunione, convocata per l’ennesima volta dal sindaco di Sant’Arpino Eugenio Di Santo, che in questi ultimi mesi si è particolarmente attivato per dare nuova forza e spessore all”Unione nell’interesse di tutto il territorio atellano, erano presenti: Amedeo Iovinelli (vicesindaco di Succivo); Nicola Autiero (consigliere comunale di Cesa); Giuseppe Grassia (presidente del Consiglio comunale di Frattaminore); Andrea Castaldo (rappresentante della commissione straordinaria di Gricignano).

Dopo un’ampia ed articolata discussione i presenti all’unanimità hanno ribadito la necessità di avviare immediatamente le procedure per la convocazione di un consiglio dell’Unione affinchè si possano discutere le iniziative concrete e programmatiche da intraprendere per un effettivo rilancio dell’Unione medesima.

A tal proposito, il rappresentante della commissione di Gricignano (legittimato dallo Statuto vigente ad indire l’assemblea in quanto si prevede che in assenza del presidente sia il rappresentante dei comuni atellani più anziano dal punto di vista anagrafico a convocare il consiglio) si è impegnato a far convocare il consiglio dell’Unione entro la metà di novembre. In tale seduta sarà eletto anche il nuovo presidente colmando un vuoto che di fatto contribuisce alla fase di stallo dell’organismo intercomunale atellano.

Con la ricomposizione dell’organigramma e l’elaborazione di una nuova proposta programmatica si spera dunque di rilanciare concretamente l’attività dell’ente che potrà concorrere a dare delle risposte ai problemi afferenti l’intero territorio atellano, restituendo allo stesso quella dignità e quel prestigio che la storia gli riconosce.

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