Familiare di Vozza (Udc) insultato, l’opposizione accusa Brancaccio

di Redazione

Carmine VozzaORTA DI ATELLA. “Esprimiamo la nostra più sincera vicinanza e solidarietà al dipendente comunale Carlo Mozzillo, familiare del professore Carmine Vozza, dirigente provinciale Udc, …

…vittima di una immotivata aggressione verbale da parte del sindaco Angelo Brancaccio durante l’orario di lavoro presso la casa comunale”. Lo affermano, in una nota, i consiglieri di opposizione Carlo Cioffi, Michele De Micco, Giuseppe Roseto, Francesco Piccirillo, Salvatore Del Prete, Ermanno Guido, Stefano Minichino e Domenico Damiano, insieme agli esponenti delle segreterie dei partiti Domenico Iovinella (Pd), Mario Vozza (Udc), Damiano (Pdl) e Salvatore D’Ambrosio (Rifondazione).

“Un comportamento inaccettabile, inqualificabile ed incomprensibile – continuano i consiglieri – da parte di chi dovrebbe tutelare uno svolgimento sereno della vita lavorativa all’interno dell’ente Comune e che invece ha deciso ormai da tempo di assumere atteggiamenti certamente non consoni ad un sindaco di un’intera cittadina che dovrebbe essere fonte di equilibrio, riferimento culturale, fautore di legalità e di solidarietà e sensibile interprete dei disagi e dei problemi di tutti i cittadini. Dobbiamo inoltre rilevare come simili episodi vedano esclusivamente come vittime coloro che quotidianamente vivono per ragioni lavorative la casa comunale e che cercano, nonostante le difficoltà, di svolgere con coscienza e con dignità il proprio lavoro. Il clima di paura e di forte tensione che si vive all’interno della nostra cittadina è la conseguenza delle azioni di chi continua con determinazione a non voler contribuire a ristabilire un clima di serenità e di vera democrazia”.

“E’ giunto il momento di dire basta. E’ necessario che si ponga fine immediatamente ad avvenimenti avvilenti che prevedono il condizionamento della dignità delle persone e della serenità di intere famiglie che non hanno colpe se non quella di essere individuati, nella fantasia distorta del primo cittadino, come familiari di soggetti appartenenti alla schiera dei suoi presunti ‘nemici politici’. Sentiamo pertanto la necessità di continuare a combattere, ancora con più forza, la battaglia per un rinnovamento profondo della politica Ortese, che lavori per il raggiungimento del ‘bene comune’ e per ristabilire il primato di libertà e democrazia. Dissentire oggi contro un sistema di potere che è sempre più lontano dagli steccati della legalità e della democrazia non è solo un diritto ma soprattutto un dovere per chi ha a cuore il futuro della nostra cittadina. E’ una responsabilità che dovrebbero avvertire tutti e principalmente chi, attraverso il proprio ruolo professionale ha alimentato e orientato, con sacrificio e determinazione, le coscienze di intere generazioni di giovani verso i valori veri che rendono la vita degna di essere vissuta. Solo così si potranno alimentare le speranze dei nostri cittadini per un futuro migliore del nostro amato paese”.

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