Estorsione, ai domiciliari affiliato al clan Fragnoli

di Redazione

 MONDRAGONE. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli ha accolto l’istanza dell’avvocato penalista Giovanni Zannini, concedendo gli arresti domiciliari (misura da espiarsi fuori regione, nel comune di Fondi – Latina) a Lucio Cinalli di Mondragone.

Cinalli vede riaprirsi le porte del carcere di Santa Maria Capua Vetere – dove era ristretto – dopo circa un anno di ininterrotta detenzione essendo stato tratto in arresto su richiesta della Direzione Distrettuale di Napoli – richiesta accolta dall’allora gip del Tribunale di Napoli – in quanto ritenuto responsabile di estorsione aggravata.

Insieme ad altro uomo di Mondragone, si sarebbe presentato al cospetto del titolare della impresa risultata vincitrice dell’appalto per la refezione scolastica di Mondragone. In particolare, la persona offesa, dopo aver ricevuto almeno due telefonate nel corso delle quali sarebbe stato invitato a mettersi apposto con “gli amici di Mondragone” si sarebbe, infine, incontrata con Cinalli al cospetto del quale, l’imprenditore, si presentava munito registratore ambientale, apparecchiatura che ha consentito di intercettare l’intero colloquio.

Nel corso del colloquio – così come è risultato dalla trascrizione della intercettazione ambientale – Cinalli aveva avanzato una richiesta estorsiva per le prossime festività natalizie, richiesta estorsiva avanzata a nome degli amici di Mondragone. L’imprenditore prendeva immediatamente contatti con le forze dell’ordine sporgendo denuncia e consegnando il file su cui era impressa la intercettazione ambientale che ebbe ad incantare il Cinalli. Cinalli aveva già scontato oltre dieci anni di ininterrotta detenzione in carcere dal 1996 in poi, sempre per condanne che lo cristallizzavano come stabile aderente e partecipe dell’allora clan La Torre, sodalizio su cui oggi sono evolute nuove consorterie criminali ritenute, dagli inquirenti, in rapporto di continuità con le pregresse dinamiche delinquenziali.

Cinalli, peraltro, risulta indagato quale partecipe (con il ruolo di cassiere) del nuovo gruppo clan Fragnoli – ritenuto attivo sul territorio di Mondragone in epoca recente decapitato con i recentissimi arresti (resisi possibile grazie alle risultane di una microspia posta nell’autovettura di Fragnoli Giacomo) richiesti dalla Dda di Napoli ed eseguiti dai carabinieri di Mondragone (tra questi, risultano essere stati arrestati Giacomo Fragnoli – ritenuto il capo promotore del nuovo gruppo operante a Mondragone – il fratello Luigi Fragnoli, Giovanni Lungo, Bruno Sauchella, Antonio Guglielmo, Domenico Di Ponio ed altri). Per questi ultimi il pubblico ministero della Dda di Napoli ha chiesto ed ottenuto la fissazione del processo con giudizio immediato, fermo restando la possibilità per gli imputati di essere giudicati con rito abbreviato.

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