Titoli di Stato ancora sotto attacco, sale differenziale con il bund

di Redazione

 ROMA.I mercati continuano a non fidarsi dell’Italia. In attesa del vertice dei leader del G20 che si terrà in Francia, a Cannes, il 3 e il 4 novembre prossimi, e dal quale ci si aspettano nuove misure per risolvere la crisi del debito di Eurolandia, …

…il differenziale tra il Btp decennale e l’analogo bund tedesco è balzato a 392 punti base dai 384 di venerdì, mentre il rendimento del decennale italiano vola al 6,07%. Piazza Affari giù in avvio di seduta, ancora la peggiore in Europa. L’indice Ftse Mib dei titoli principali cede oltre l’1%. Sotto pressione sul listino Fiat (-3,59%) e i bancari: Intesa SanPaolo (-2,73%), Banco Popolare (-1,87%), Mps (-1,97%), Unicredit (-1,33%). In calo anche le altre Borse europee. Deboli anche Parigi e Francoforte. A livello settoriale affondano le materie prime (sottoindice dj stoxx -2,09%), gli automobilistici (-1,86%) e i bancari (-1,16%).

Il Giappone vuole prima conoscere i dettagli sulle mosse del fondo salva-stati Ue per poi decidere il “ruolo da avere”. Lo apprende l’agenzia Ansa da fonti autorevoli che esprimono giudizi in linea con la prudenza della Cina. La disponibilità ad aiutare l’Italia e l’Europa c’è, come già spiegato dal premier Yoshihiko Noda nell’intervista di venerdì al Financial Times, ma prima di ogni via libera c’è la volontà di conoscere meglio i termini delle operazioni per stabilizzare la crisi del debito dell’Eurozona. “Vorremmo maggiori sforzi dell’Ue e dell’area euro per allentare i timori sulla crisi tramite un approccio più forte e dettagliato: la cosa più importante – aveva detto Noda – è assicurare che la crisi non contagi Asia o economia globale”.

Altri potenziali investitori, come Brasile e Russia, hanno indicato la disponibilità a sostenere la zona dell’euro anche attraverso colloqui bilaterali con il Fmi. Il Giappone, allo stato, è già il più grande detentore di obbligazioni del fondo salva-stati fuori dal blocco dell’Eurozona, con un impegno di 2,7 miliardi di euro circa a seguito della sottoscrizione del 20% delle tranche emesse a gennaio e giugno, rispettivamente, a favore di Irlanda e Portogallo.

Sul mercato dei cambi, il governo giapponese oggi è intervenuto per indebolire il valore dello yen, che aveva appena battuto un nuovo record nei confronti del dollaro. È quanto indicato dal ministro delle Finanze giapponese, Jun Azumi, il quale ha precisato che Tokyo è intervenuta da sola, senza l’aiuto di altri governi. Il dollaro, sceso a 75,32 yen, livello minimo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ora tratta sopra 79 yen.

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