Sarah, per la Cassazione indizi “insussistenti” contro Cosima e Sabrina

di Mena Grimaldi

 TARANTO. “Inconciliabilità logiche, omissioni, questioni non affrontate espressamente”. E’ questa la novità che emerge dalle motivazioni depositate, nella tarda serata di lunedì, dalla prima sezione penale della Cassazione, …

… che lo scorso 26 settembre aveva annullato con rinvio le ordinanze di custodia cautelare in carcere per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, accusate di aver ucciso la quindicenne di Avetrana, Sarah Scazzi. In pratica, i magistrati della Suprema Corte hanno ampiamente criticato l’impianto accusatorio e, dunque, il lavoro dei pm. Secondo la Cassazione, pur mantenendo ancora in piedi l’accusa di concorso in soppressione di cadavere, i gravi indizi raccolti contro le due donne sarebbero “insussistenti” nella parte che riguarda l’omicidio in sé e il sequestro di persona.

La Suprema Corte ha “bacchettato” i magistrati del Tribunale di Taranto che hanno “omesso ogni riferimento a quanto accaduto fra le 14 e le 14.42 del 26 agosto 2010, lasso di tempo fondamentale perché in esso si colloca la consumazione dell’omicidio”. Ma le “discrasie” ci sarebbero anche sul luogo del delitto. In una prima ordinanza viene individuato il garage come luogo del delitto, in una seconda l’abitazione dei Misseri. “C’è un’omessa valutazione critica delle diverse dichiarazioni rese da Michele Misseri”, scrivono dalla Cassazione.

Riguardo alle accuse rivolte a Cosima, si evidenzia una “erronea applicazione della legge con riflessi sulla completezza e sulla logicità del provvedimento. Non è stato in alcun modo specificato che tipo di apporto la donna avrebbe dato all’uccisione della nipote, se materiale o morale”. Per la Cassazione, dunque, sono “carenti” gli indizi contro madre e figlia.

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