Abusi sessuali in famiglia, in carcere agente di commercio

di Redazione

 CASERTA. Gli agenti della squadra mobile di Caserta, sezione reati contro i minori, diretta dal vicequestore Angelo Morabito, ha tratto in arresto un 49enne agente di commercio di Caserta, …

… in esecuzione di ordine di carcerazione emesso lo scorso 29 settembre dal sostituto procuratore generale, Salvatore Sbrizzi, della procura generale presso la corte di appello di Napoli. L’uomo, che si trovava agli arresti domiciliari per motivi di salute, deve scontare 11 anni e 8 mesi di reclusione quale pena residua di condanna a 12 anni e 7 mesi cui era stato condannato il 4 ottobre 2006 dalla Corte d’appello di Napoli per una serie inenarrabile di maltrattamenti, violenze, lesioni ed abusi sessuali commessi all’interno del proprio nucleo familiare a danno di minori di 14 anni e della convivente dalla quale aveva avuto sei figli e che era già madre di altri due figli avuti dal precedente matrimonio.

Le violenze che erano state costrette a subire le vittime erano tali che si poteva parlare di una vera e propria casa degli orrori: la parola fine arrivava allorquando la convivente dell’uomo, dopo un’intera giornata durante la quale era stata sottoposta a continui violenti pestaggi, era scappata di casa ed aveva denunciato quanto stava accadendo. Rivelazioni terribili facevano anche le figlie minori nate dal primo matrimonio della donna, le quali confidavano ai responsabili di una struttura assistenziale cui erano state affidate di essere state vittime di abusi sessuali commessi ai loro danni dall’uomo. le dichiarazioni delle vittime erano state puntualmente riscontrate purtroppo grazie anche alla serie di ricorsi al pronto soccorso cui la donna era stata spesso costretta a ricorrere a causa delle lesioni procuratele dal convivente, e che aveva sempre giustificato con incidenti domestici.

Gli investigatori avevano anche raccolto informazioni che narravano di grida provenienti dalla casa del e di “catenelle“ di cui le persiane delle finestre della villetta apparivano munite, come poi si accerterà, per evitare che una delle sue piccole vittime potesse scappare di casa.

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