Kevin Spacey, “Riccardo III” a Napoli

di Gaetano Bencivenga

Kevin SpaceyNAPOLI. Chiusura trionfale per l’edizione 2011 del Napoli Teatro Festival, la prestigiosa kermesse internazionale giunta alla terza edizione.

Il palcoscenico del Politeama si è, infatti, illuminato grazie alla presenza dell’attore americano Kevin Spacey, che per due giorni consecutivi (il 14 e il 15 ottobre) ha portato in scena “Riccardo III” di William Shakespeare. Una coproduzione ambiziosa, affidata alla regia del premio Oscar britannico Sam Mendes e interpretata alla grandissima da Spacey, famosissima star del firmamento hollywoodiano vincitore di ben due Academy Award (nel 1996 per “I soliti sospetti” di Bryan Singer e nel 2000 per “American Beauty” dello stesso Mendes), ma perdutamente innamorato del teatro. Questa sua passione lo ha portato addirittura ad avere l’incarico di direttore artistico dell’Old Vic Theatre di Londra, evento rarissimo per uno statunitense.

Ma gli inglesi avranno veramente gioito nell’assistere a un adattamento tanto sorprendente e sanguigno del più cupo dei drammi storici composto dal genio di Stratford on Avon. Una messinscena costantemente in bilico tra tradizione e innovazione, a partire dalla scenografia per arrivare a costumi, acconciature, toni, gesti, che ha tenuto il pubblico letteralmente incollato alla sedia a dispetto della durata (tre ore e un quarto) e della lingua (gli attori recitano in inglese).

Con una performance fatta di cruda immedesimazione e ironico distacco, Spacey ha sfoderato tutto il suo carisma interpretativo, candidandosi a erede unico del grandissimo Sir Laurence Olivier, più volte “Riccardo III” sulla scena e sul grande schermo. La trama narra di un’acerrima lotta per la corona messa in atto da un uomo, assetato di potere assoluto ma anche alla ricerca di un riscatto dalla propria condizione di aborto di natura (Riccardo è gobbo e zoppo). Rimarrà vittima sacrificale della stessa guerra familiare da lui scatenata, soccombendo sulle note di una delle battute maggiormente celebri del teatro di ogni tempo (“Il mio regno per un cavallo”).

Un’ovazione in piedi di circa dieci minuti ha contrassegnato la fine dello spettacolo del sabato sera. Un’accoglienza entusiastica, che ha spinto Spacey, circondato dall’eccezionale cast, a ringraziare gli spettatori partenopei, testimoni della centesima e ultima replica europea.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico