Camorra, nuovo identikit per il latitante Pasquale Scotti della Nco

di Redazione

Pasquale Scotti (sopra due segnaletiche e sotto due nuovi identikit)NAPOLI. Ricostruito, dalla squadra mobile di Napoli, l’identikitdel latitante Pasquale Scotti, considerato elemento di spicco del clan “Nuova Camorra Organizzata” che fu capeggiato da Raffaele Cutolo.

Arrestato il 17 dicembre del 1983, a Caivano (Napoli), dopo uno scontro a fuoco con la polizia, Scotti, detto “Pasqualino ‘o collier”,evase dall’ospedale civile di Caserta il 24 dicembre del 1984, col più classico dei metodi: calandosi con delle lenzuola dalla finestra.In quel periodo avevaintrapreso un percorso “preliminare” di collaborazione con la giustizia. Dal 1984, accusato di omicidio e occultamento di cadavere, è latitante. Nel 2005 è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Gli inquirenti, che dal 1990 hanno esteso le ricerche del latitante anche a livello internazionale, ritengono che Scotti sia stato prima in Lombardia, poi in vari stati del nord-est europeo e in territori extracontinentali, dove “godrebbe del favorevole ordinamento giuridico e sicuramente di una nuova identità”.

In una nota, la squadramobile riferisce di un episodio emblematico della nuova vita “nascosta” di Scotti. Il 27 giugno del 2008, alla morte del suo unico fratello,Giuseppe Scotti, è stato affisso un manifesto funerario, dove si riportava il cordoglio di Pasquale. “Si ritiene credibile l’ipotesi secondo la quale il ricercato, attraverso soggetti ritenuti di collegamento con il territorio di origine, anche avulsi da contesti meramente delinquenziali, possa mantenere contatti con personaggi della sua stessa estrazione criminale, ma soprattutto con la famiglia e l’anziana madre”, si legge nella nota.

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