Castel Morrone, manifesto anonimo contro l’opposizione

di Redazione

 CASTEL MORRONE. Nella mattinata di sabato 15 ottobre è comparso sulle bacheche del paese un manifesto che intendeva controbattere alla compagna dell’Unione Civica contro la privatizzazione del cimitero.

“Da quello che è il contenuto – commentano dal gruppo di opposizione – potrebbe essere attribuito o all’Amministrazione comunale o a Rinascita Morronese, la lista che la esprime, ma, mancando una firma o una qualsiasi altra attribuzione, ed essendo quindi tecnicamente anonimo, è esattamente come tale che lo tratteremo”. “Anzi, – aggiungono i consiglieri – visto che con uno humour demenziale le iniziative dell’Unione Civica contro la privatizzazione del cimitero vengono definite una ‘papera’ (calcisticamente, viene spiegato nel manifesto), noi staremo al gioco e, ammiratori di Nilla Pizzi quali siamo, attribuiremo il manifesto a dei Papaveri che si credono alti alti”.

E qui l’opposizione commenta, punto per punto, il contenuto del manfiesto:

1 – Il Consiglio Comunale, anche quando discute per due ore su di un solo argomento e ad intervenire sono sindaco, vice sindaco e tre consiglieri, è un momento inutile di democrazia e confronto. E’ evidente che i “Papaveri alti alti” ormai utilizzano il termine “utile” esclusivamente inteso come ricavo. Se si spreca del tempo a discutere in Consiglio Comunale di un qualcosa che riguarda tutte le famiglie morronesi, essendo tempo che non comporta utile per nessuno, ecco che, automaticamente, è tempo inutile. Un bell’applauso a questi campioni di senso delle istituzioni.

2 – In provincia di Caserta ci sono ben 104 Comuni, e loro, i “Papaveri alti alti”, ne hanno scovati 9 aventi le tariffe dei servizi cimiteriali di una esosità paragonabile a quella che si vorrebbe imporre ai Morronesi. Ed ecco che i “Papaveri alti alti” annunciano trionfalmente che Castel Morrone sta per inserirsi in questa “top ten” di Comuni spremi-cittadini. Certo che hanno uno strano modo di intendere la competitività tra Amministrazioni.

 3 – Affermano che noi dell’Unione Civica abbiamo orizzonti che iniziano e finiscono a Castel Morrone. In questo dobbiamo ammettere che un po’ di ragione ce l’hanno. Noi non frequentiamo la mattina le piazze industriali cinesi, il pomeriggio Wall Street per assistere alla sua chiusura e la sera San Leucio di Caserta per relazionare e prendere ordini dal Papavero guru, come invece fanno abitualmente lor “Papaveri alti alti”. Noi viviamo la vita semplice e ordinaria della gente qualsiasi, con la quale condividiamo disagi, ansie e speranze. Noi non ci sogneremmo mai di definire “un danno erariale” uno scuolabus che accompagna uno stormo vociante di bambini verso la scuola dell’obbligo. Ma rassegniamoci, ormai sembra che lor “Papaveri alti alti” hanno classificato tra i danni erariali anche i decessi! E con diligenza inarrestabile si stanno adoperando per riportarli nella sfera delle esigenze personali, o al massimo, vista la natura dell’evento, di quelle di famiglia. Nel nostro paese si morirà, se possibile, ancor più in solitudine.

4 – Apprendiamo infine da lor “Papaveri alti alti” che l’Ente Comunale è qualcosa che non ha nulla a che fare con i cittadini che amministra, se è vero, come è vero, che a fronte di una tariffa che quadruplica e si avvia ad essere coperta al 100% dai cittadini, senza distinzione di reddito, si afferma con orgoglio che il Comune “non impegna un centesimo della sue casse”. Come la vogliamo chiamare questa specie di ebbrezza di togliere un po’ a tutti, ma specialmente ai poveri per dare ai ricchi, sindrome di Hood Robin?.

L’Unione Civica, nel ritenere una “follia amministrativa” la privatizzazione dei servizi cimiteriali, invita ancora una volta l’Amministrazione “a ritornare sui propri passi e a revocare l’appalto, cosa di cui, contrariamente a quanto afferma, ha ancora facoltà in regime giuridico cosiddetto di autotutela; ma forse lo ignorano o fanno finta di farlo”.

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