Rup, Capasso chiede revoca incarico esterno

di Redazione

Rosario Capasso AVERSA. Attraverso una mozione consiliare, il consigliere comunale e capogruppo degli indipendenti Rosario Capasso ha chiesto la revoca dell’incarico esterno di supporto al Rup, per la riqualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico.

La delibera di giunta con cui è stato conferito l’incarico fa espresso riferimento alla nota firmata dal dirigente dell’area lavori pubblici, urbanistica e programmazione, con la quale si evidenzia che, a seguito di una ricognizione effettuata presso l’Ufficio personale e le altre aeree (sarebbe) è risultato che non esistono risorse umane disponibili all’interno dell’Ente.

Pertanto, le questioni che Capasso intende affrontare sono principalmente di due tipi: una di ordine tecnico e l’altra di ordine sostanziale. “La prima – afferma il consigliere – evidenzia un vuoto in organico e la seconda di ordine sostanziale fa riferimento ad impegno lavorativo ordinario che non consentirebbe all’area di riferimento di poter evadere tutte le istanze in giacenza. Sulla questione di ordine tecnico, mi chiedo: ma, la ricognizione effettuata è stata espletata anche all’area economica finanziaria? Se sì, chiedo che mi venga data in visione la relativa richiesta unitamente alla risposta negativa pervenuta dal dirigente dell’area. Analoga situazione per l’area afferente le opere pubbliche e di manutenzione, dove, a mio parere, sono presenti tecnici, idonei, qualificati ed esperti per fronteggiare tale situazione di normalità lavorativa. Sottolineo, normalità lavorativa non emergenza. E che, di fatto, sarebbe assorbente rispetto alla finalità della delibera di giunta”.

Per quanto attiene invece alla seconda questione di ordine sostanziale, Capasso si chiede: “Visto che la nota a firma dell’architetto Navarra evidenzia (maldestramente) un vulnus nella pianta organica, a questo punto non sarebbe più opportuno mettere mano al piano occupazionale e ripristinare e/o integrare le risorse (e non invece andare raminghi di volta in volta ad affidare incarichi esterni ) ed evitare di ricorrere ogni qualvolta che si deve affrontare una situazione normale di lavoro ad una figura professionale esterna? Sicuramente, sarebbe più vantaggioso per l’Ente ricorrere ad una figura stabile in pianta organica invece di ricorre all’esterno per fronteggiare una situazione normale di lavoro. Un principio, quest’ultimo, che urta con i principali cardini di buon andamento ed efficacia della pubblica amministrazione”.

Tra l’altro, aggiunge Capasso, “l’incarico esterno rappresenta una circostanza eccezionale e straordinaria, ed è lecito solo qualora non sia ragionevolmente possibile utilizzare personale interno, o perché l’attività che deve essere svolta richiede un apporto professionale particolarmente elevato sotto il profilo tecnico-scientifico, oppure perché, per ragioni contingenti e transitorie (quali l’insufficienza del personale in organico comprovata o l’oggettiva impossibilità del medesimo a provvedervi), anche quei compiti che potrebbero essere assolti con l’utilizzo della struttura interna rendono viceversa necessario avvalersi di personale esterno. Diversamente, è illecito l’incarico conferito a un professionista esterno perché si risolve in una mera duplicazione di attività, che doveva essere svolta dagli uffici interni, con un conseguente depauperamento del patrimonio pubblico”.

Per Capasso, “non emerge dalla documentazione in atti, l’insufficienza del personale in organico, analiticamente indicata, che possa sorreggere la decisione, ampiamente discrezionale, di ricorrere a professionista esterno, non essendo sufficiente la generica quanto apodittica affermazione che “non esistono risorse umane disponibili all’interno dell’Ente e che l’architetto Di Giorgio è in quiescenza”.

Nel caso in questione, sottolinea il consigliere, “non si comprende il limite totale della dotazione organica della dirigenza e dell’area direttiva, entro il quale è consentito il ricorso a professionisti esterni all’amministrazione comunale. E non risultano indicati nemmeno i presupposti di legittimità individuati dalla giurisprudenza”.

Intanto, Capasso lancia una sua personale iniziativa sul web: i cittadini che intendono segnalare problemi e far valere le proprie istanze possono rivolgersi a lui tramite la pagina Facebook http://www.facebook.com/pages/Rosario-Capasso/119759398126416

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