Il maltempo provoca numerosi danni: protestano i commercianti

di Antonio Arduino

Nicola CaponeAVERSA. Mezz’ora di pioggia intensa, caduta nella serata di giovedì, e non si contano i danni subiti dagli esercizi commerciali di via Diaz compresi fra piazza Vittorio Emanuele e l’incrocio con via Piave.

Dove, nella mattinata di sabato, i titolari hanno improvvisato un blocco stradale, immediatamente risolto dai vigili urbani già presenti nella zona per garantire l’ordine pubblico. Una protesta bloccata sul nascere ma non spenta perché gli esercenti l’hanno trasmessa ai media per denunciare “l’assenza delle istituzioni su un problema segnalato da anni qual è l’insufficienza del sistema fognario della zona”. “Basta poco per fare scoppiare i tombini in particolare quello che si trova alla svolta della piazza che permette di andare giù, verso via Diaz, o su, verso via Garibaldi e via Andreozzi”, dice l’orafo Nicola Capone mentre è intento a ripulire il negozio ancora invaso dall’acqua. “Questo succede – afferma Capone – perché la fogna che interessa via Diaz si riversa nella condotta presente su Viale della Libertà in un punto in cui c’è una ostruzione dovuta alla presenza di una grossa cabina elettrica”.

“Un dato di fatto – aggiunge – che ho accertato personalmente da anni e che i commercianti di via Diaz, sia singolarmente, sia come associazione di strada, hanno segnalato più volte all’Amministrazione ma senza successo, come dimostrano i risultati”. “Purtroppo non è un fatto occasionale, perché ogni volta che piove in maniera più intensa la fogna scoppia e si può vedere l’acqua zampillare a fontana dal tombino posto alla curva della piazza” aggiunge il titolare del cinema Vittoria, ricordando che gli spettatori presenti allo spettacolo delle 21 e 30 sono stati letteralmente bloccati nella sala per gli effetti prodotti dall’esondazione fognaria.

Effetti che hanno creato danni ancora più grossi ad un parcheggio privato afferente ad un complesso abitativo che apre su via Diaz posto poco distante dalla sala cinematografica. Non si tratta, infatti, come riportato inizialmente, del parcheggio orario che apre su via Diaz. In quella zona l’acqua non è mai arrivata perché in realtà il parcheggio interessato dall’evento apre si su via Diaz ma non è quello ad orario bensì un parcheggio privato, riservato ai condomini di un nucleo abitativo residenziale che ha riportato i dati riferiti dal commerciante. La circostanza dell’apertura su via Diaz di entrambi i parcheggi ha creato l’equivoco che la proprietà del parcheggio orario intitolato “Diaz” tiene a dissipare, informando i nostri lettori che “nel parcheggio “Diaz” la pioggia non ha creato alcun problema o disagio. L’acqua non vi è penetrata dal momento che sono attive e funzionanti tutte le norme di sicurezza imposte dalla legge, di conseguenza nessuna autovettura ha subito il minimo danno.

“Essendo un parcheggio realizzato nel sottosuolo – racconta uno dei commercianti – l’acqua lo ha completamente allagato e, al momento, ci sono una quindicina di autovetture sommerse”. “Tutto questo però si poteva evitare” riprende Capone. “Sarebbe stato sufficiente – afferma – che l’amministrazione intervenisse una delle tante volte che abbiamo segnalato il problema ma, a quanto pare, preferisce pagare i danni ai commercianti invece di trovare una soluzione definitiva”.

In realtà, la soluzione sarebbe stata ipotizzata dal momento che l’intervento di sistemazione delle fogne di via Diaz sarebbe stato inserito nel bilancio di previsione appena approvato, ma per i commercianti non basta. “Perché – sostiene Capone – i lavori previsti nei bilanci non si effettuano in tempi brevi e a noi interessa che si intervenga subito. L’inverno è alle porte e con l’inverno arriva la pioggia. Ma a quanto pare l’Amministrazione non ha la medesima nostra priorità. Tant’è che questa mattina nessun politico è venuto in zona per rendersi conto di quanto successo”. “L’unico sindaco che si sia mai interessato al nostro problema è stato Gennaro Golia. Con il suo aiuto – conclude il commerciante – riuscimmo a risolvere per tre o quatto anni poi è andato via e si sono dimenticati di noi”.

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