Arsenale del clan Bidognetti sequestrato a Villa Literno

di Redazione

 VILLA LITERNO. Un arsenale del clan dei Casalesi è stato scoperto dalla squadra mobile di Caserta a Villa Literno, in via Veneto (ex via Porchiera), in un appezzamento di terreno.

Le armi, riferiscono gli inquirenti, apparterrebbero alla fazione Bidognetti del clan camorristico, facente capo al boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, in carcere al 41bis.

Rivenuti e sequestrati: un fucile semiautomatico a pompa con bracciolo pieghevole, marca Benelli Magnum – calibro 12 con matricola parzialmente abrasa, con i primi due numeri “90__”; un fucile a pompa, marca Chamber 12 GA – made in Italy – calibro 12, con matricola abrasa, completo di caricatore con all’interno cinque cartucce calibro 12 marca Clever, di 34 grammi a “palla singola”; un fucile Ak47 “Kalashnikov”, con matricola “01570-82”, completo di due caricatori a banana, di cui uno contente tre proiettili calibro 7,62; un plico composto da buste di plastica del tipo da spazzatura, di colore nero, avvolto con nastro adesivo da imballaggio trasparente, contenete due bottiglie in plastica contenenti rispettivamente, la prima 100 proiettili calibro 9X21, la seconda complessivamente 98 proiettili di cui dieci proiettili calibro 45; 16 proiettili calibro 38; 72 proiettili calibro 7.65; 12 scatole, contenenti ciascuna 15 proiettili calibro 7,62, per un totale di 180 proiettili; 3 scatole contenenti rispettivamente la prima 20 proiettili, la seconda 20 proiettili, la terza 13 proiettili, tutti calibro 7,62 per un totale di 53 cartucce; 16 proiettili marca Winchester, calibro 30-06 Sprg, avvolti in carta celophan e polistirolo.

Gli involucri contenenti le sopradescritte armi e munizioni, ben oleate e pronte all’uso, erano occultate in un grosso cilindro di plastica sotterrato ad oltre un metro di profondità, che veniva recuperato grazie all’ausilio dei vigili del fuoco del comando provinciale di Caserta. I luoghi nei quali sono state rinvenute le armi, storicamente, rientrano nell’area di influenza del clan Bidognetti.

Sono in corso indagini finalizzate a verificare se le armi siano state utilizzate nei numerosi raid omicidiari che hanno avuto come protagonisti esponenti del clan Bidognetti, una delle più agguerrite frange del clan dei Casalesi, protagonista negli anni ’90 di una sanguinosa faida con il gruppo Tavoletta-Ucciero di Villa Literno.

Alla fazione Bidognetti l’ex latitante Giuseppe Setola, arrestato nel gennaio 2009, artefice tra il 2008 ed il 2009 di una strategia stragista che aveva insanguinato il litorale domitio con numerosi omicidi, in particolare di familiari di collaboratori di giustizia e persone inermi che si erano ribellate al potere camorristico, culminata nella strage del 18 settembre 2008 di sei cittadini ghanesi a Castel Volturno.

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