Poste, Nuovo Psi: “Situazione da Terzo Mondo”

di Redazione

Pasquale BuonpaneTEVEROLA. Sono trascorsi due mesi da quando nell’ufficio postale di Teverola si sfiorò la tragedia a causa di un incendio, sulla cui natura sta indagando la magistratura.

Quello che sembrava l’epilogo positivo di un episodio che aveva messo in pericolo la vita dei dipendenti delle Poste, non è stato altro che l’inizio di un’altra “tragedia” che ha coinvolto tutti i cittadini teverolesi. I lavori per il ripristino del sevizio postale sono in ritardo e nel frattempo i cittadini sono stati dirottati presso l’ufficio di Casaluce, che ha già di per sé un’utenza consistente. I rappresentanti locali del Nuovo Psi denunciano la situazione da “terzo mondo”: all’alba, quando l’ufficio è ancora chiuso, compaiono i primi utenti che cominciano una “pre-fila” con numeretti che distribuiscono tra di loro.

Quando le porte dell’ufficio si aprono, i presenti entrano un paio alla volta, tra cittadini locali che si chiedono quando i teverolesi torneranno a “casa loro” e gli ospiti che maledicono i responsabili di questo ennesimo disagio. I pensionati che non guidano tentano di elemosinare un passaggio da parenti e amici e, quelli più sfortunati, sono costretti a raggiungere a piedi l’ufficio di Casaluce che dista alcuni chilometri dal centro di Teverola. In media, per riscuotere una pensione o pagare un bollettino, occorrono più di quattro ore e gli habituè hanno capito che è sempre meglio portarsi dietro un panino e una bottiglina d’acqua. Le sedie disponibili per l’attesa sono poche rispetto ai presenti, molti dei quali sono costretti a pascolare per strada o ad aspettare nelle loro auto, con temperature che, nei giorni scorsi, hanno sfiorato i quaranta gradi.

“La situazione è insostenibile. – commenta il rappresentante locale del Nuovo Psi, Pasquale BuonpanePrima dell’incendio, il Nuovo Psi aveva intavolato con l’ente Poste e la Provincia un discorso che puntasse a superare i disservizi dell’ufficio postale di Teverola: pochi sportelli, assenza di un turno pomeridiano, privilegi ingiustificati per i correntisti. Ora che, a seguito del dirottamento dei nostri concittadini a Casaluce i problemi sono cresciuti in modo esponenziale, la situazione ci sta ancora più stretta. La cosa che ci lascia sconcertati è l’indifferenza delle istituzioni al problema. Dove sono il sindaco e il vicesindaco? Cosa stanno facendo gli assessori? Forse, troppo impegnati nei loro affari, non si rendono nemmeno conto dei disagi che migliaia di persone stanno sopportando. E non ci dicessero che il problema riguarda l’ente Poste Italiane o che il comune non c’entra nulla! I cittadini hanno il diritto di essere tutelati dai loro rappresentanti politici. Le cose che avrebbero potuto e potrebbero fare sono tante: predisporre un servizio navetta che accompagni e vada a prendere tutti coloro che non hanno altri mezzi per raggiungere l’ufficio postale di Casaluce; costringere l’ente Poste a concludere i lavori entro tempi stretti e a predisporre, almeno provvisoriamente, un servizio di apertura pomeridiana che consenta un flusso più regolare dell’utenza. Nulla di tutto ciò è stato fatto! Probabilmente gli amministratori hanno cose più urgenti da fare che interessarsi ad un problema della cui responsabilità possono spogliarsi per addebitarla all’ente Poste”.

Il Nuovo Psi fa anche sapere che è al loro vaglio la possibilità di intentare una “class action” volta al risarcimento dei danni patiti dalla collettività per questi persistenti disservizi, che non hanno come unico responsabile l’ente Poste Italiane spa.

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