Lavori pubblici, Teverola in Positivo: “Speriamo non sia solo propaganda”

di Redazione

 TEVEROLA. Il comitato civico ‘Teverola in Positivo’ accoglie con piacere la notizia della riqualificazione dell’ex piazza Municipio, della pulizia entro l’anno gli standard comunali e della sistemazione delle fogne di via Garibaldi.

“Speriamo solo che non sia solo propaganda da parte dell’amministrazione comunale”, sottolineano dal comitato, che aggiunge: “I lavori annunciati dall’assessore ai lavori pubblici sarebbero, in parte, la risposta positiva alle tante richieste avanzate dal nostro comitato, che da sempre, non perdendo mai di vista l’obiettivo per cui è nato, che era ed è quello di chiedere e contribuire a realizzare una città più rispettosa dell’ambiente è più vivibile, resa tale da un’efficace tutela del territorio e dei suoi beni naturali, da una grande attenzione alla pulizia e al decoro urbano, da una maggiore cura degli spazi pubblici, del verde, delle strade, del traffico veicolare che deve essere meglio regolato e più decongestionato”.

“Da troppo tempo – continuano i rappresentanti del comitato – l’ex piazza Municipio non è più vivibile per i cittadini, quindi è giusto che va rivalutata perché nelle condizioni attuali non fa una bella impressione a chi viene da fuori e non solo. I lavori in via Garibaldi vanno eseguiti nel più breve tempo possibile perché come segnalato varie volte la puzza rende la strada impraticabile, la percorrenza a piedi e non, e figuriamoci per i residenti. Per quanto riguarda gli standard comunali, molti di questi sono vere e proprie discariche, veri disastri ambientali, vere scene di degrado che fanno pensare di non essere in un paese civile e, pertanto, senza polemizzare, si invita l’amministrazione a non fare solo proclami (da campagna elettorale è finita da tempo) e risolvere nel più breve tempo possibile almeno queste problematiche”.

Inoltre, il comitato chiede all’amministrazione comunale di “rendere noti gli standard comunali sull’intero territorio, magari attraverso una mappa, per evitare eventuali abusi, eventuali rivalse per diritto di usucapione, a danno dell’intera cittadinanza, per eventuali occupazioni di un’area pubblica senza l’autorizzazione da parte del comune”. E, infine, chiede di mettere ordine alla toponomastica del cosiddetto Rione Casaluce.

“L’esempio, per evidenziare quanto è urgente e non più rimandabile questo problema, – concludono dal comitato – è la strada che sarebbe la continuazione naturale della prima traversa di via Campanello (senza il muro che l’intera cittadinanza, meno pochi residenti, vuole venga demolito e che per bontà e volontà degli amministratori divide in due questa strada) in cui vi sono sei fabbricati, sei abitazioni, ognuno con un indirizzo diverso, anche se confinanti”.

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