Arienzo, aumento ticket mensa scolastica: il Pd invoca modifiche

di Redazione

Angelo Damiano Guida e Clemente ZimbardiARIENZO. Il 20 settembre scorso i componenti del Pd locale si sono riuniti presso la propria sezione, con lo scopo di accogliere genitori ed opinioni contrastanti riguardo l’aumento del prezzo dei ticket della mensa scolastica, che passano da 35 a 50 euro mensili a causa dei mancati sussidi statali.

Considerata la viva partecipazione avutasi in sede comunale il martedì precedente tra genitori e sindaco, l’incontro prevedeva una chiarificazione del problema, che tuttora sussiste, e la ricerca di soluzioni appropriate. Un incontro concordato lontano da qualsiasi intento politico, del tutto informale, al quale tutti, vista la disponibilità di una sede, potevano parteciparvi. Angelo Damiano Guida e Clemente Zimbardi (nella foto), giovani componenti del direttivo del Pd di Arienzo, considerano la scarsa affluenza dei genitori avutasi all’incontro, che solo una settimana prima avevano veemente protestato contro il “solo” sindaco di Arienzo, un mancanza di interesse reale a trovare soluzioni e che invece, come al solito, si cerca solo lo scontro diretto e la dissertazione infamatoria con le istituzioni.

Il Pd di Arienzo, a dimostrazione del fatto che non cerca ne scontri e ne tenta di strumentalizzare le “rivolte popolari”, ha avviato uno studio insieme ai colleghi del Pd di Santa Maria a Vico ed alla segreteria provinciale del partito, con cui intende verificare che con le risorse è possibile internalizzare la mensa ed ottimizzare costi e qualità a favore dei bimbi che usufruiscono del servizio. Il Pd ha chiesto gli atti amministrativi del capitolato d’appalto della mensa e chiederà l’elenco delle strutture e delle attrezzature di proprietà comunale, che puntualmente vengono utilizzate dalla ditta appaltatrice a cui, per altro, vengono proposti i dipendenti da assumere in loco, senza nemmeno immaginare una diversa distribuzione delle risorse umane in carico alla Casa Comunale che possa contribuire ad abbassare i costi del servizio. Inoltre, il Pd ribadisce che i costi per le famiglie riguardo i ticket mensa, debbono essere differenziati per redditi Isee, per numero di figli che usufruiscono del servizio mensa, e propone anche una differenziazione maggiorata per i non residenti ad Arienzo.

Per i democratici “non può ricadere sui cittadini Arienzani il carico economico del servizio dovuto anche all’affluenza dai paesi limitrofi di un congruo numero di alunni. La gestione attuale del servizio mensa penalizza i cittadini di Arienzo e non prevede nessuna differenziazione dei costi in base ai redditi Isee e ne tanto meno agevola chi ha più figli che usufruiscono del servizio mensa. Questa gestione politica del ‘si salvi chi può’ ci fa venire in mente un vecchio detto attribuito alla Regina Maria Antonietta di Francia e riferito al popolo francese in rivolta per la fame: ‘se non hanno pane, che mangino brioche!’. In una realtà economica gia fortemente provata, dove la forbice tra ricchi e poveri si allarga sempre di più non bisogna esasperare gli animi dei più deboli. Questi servizi, in cui sono coinvolte centinaia di famiglie, vanno amministrati con una politica che vada incontro alle esigenze di tutti, invece vengono gestiti secondo una semplice logica matematica: il servizio costa X, i bambini che mangiano sono Y, e quindi Z è la cifra che i genitori devo sborsare per coprire i costi. Questa non è “politica”e tanto per restare in termini di citazioni Don Milani diceva: “non c’ è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”.

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