Urbanistica, l’opposizione: “Ad Orta né limiti né pudore”

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. Si è iniziato con l’edilizia creativa dei cambi di destinazione d’uso, delle residenze in zona industriale, degli alloggi per custodi, dei fabbricati residenziali ad uso ufficio, delle scale aperte, dei porticati liberi, dei sottotetti stenditoi.

Si è continuato ingannando le vittime facendo credere: che solo la sfortuna non ha fatto collimare i tempi perché oggi la magistratura è portata a credere che con le speculazioni edilizie si ricicla il denaro sporco (ma va?); che tutto era da ascrivere ad un accanimento persecutorio della commissione straordinaria; che il carnefice era diventato il Messia. Si è arrivati all’apice dell’inventiva concependo i “piani urbanistici con efficacia sanante”!

C’è ancora qualcosa altro o può bastare? La domanda è retorica, purtroppo la storia urbanistica di Orta non è ancora finita.

Dove potevano essere concepiti “i Piani Urbanistici con efficacia sanante”? solo ad Orta di Atella, ovvero nella città che può ospitare più guardiani (ognuno nel proprio appartamento) di quante sono le fabbriche dell’intera provincia di Caserta, che ha permesso la realizzazione di tanti uffici così da potersi confrontare con il Centro Direzionale di Napoli, che ha consentito agli abitanti di alcuni condomini di poter stendere la propria biancheria sui cavi dell’alta tensione, che ha stravolto le zone Pip con edifici residenziali camuffati da uffici. Una città ed una pianificazione stravolta da edificazione spinta, assentita ma non coerente con le indicazioni del Piano Regolatore Generale e quindi illegittima.

Come si corregge un’illegittimità? Con l’applicazione della norma? No, perché sarebbe geneticamente incompatibile con il territorio! Meglio un’altra illegalità “credibile” (fin quando non scoperta): la “pianificazione a sanatoria”, ovvero quando non è possibile sanare il permesso di costruire rilasciato in maniera illecita si può convenire con l’Amministrazione la pianificazione a sanatoria, cioè il Piano Urbanistico che fa diventare conforme il fabbricato! diabolico. Purtroppo, il procedimento risulta più illecito dei permessi rilasciati, ma d’altronde la matrice organizzativa è sempre quella stessa che ha concepito lo scempio urbanistico.

Allora chiediamo di non proseguire nell’inganno, sono già troppe le vittime. Si vuole rendere “civili” abitazioni che restano uniche nella loro tipicità. Non si può parlare di civili abitazioni quando l’ambiente non è civile perché vandalizzato, poiché la scelta di distruggere il territorio di Orta a vantaggio degli amici palazzinari non ha pagato (o forse l’ha fatto?).

Manca tutto dell’urbanizzazione meno che l’edificazione: i fabbricati ci sono, manca il resto. Non invochiamo la legge urbanistica 1150/42, non violentiamo la legge regionale 14/82, non compromettiamo ancora di più la normativa di attuazione comunale. Chiediamo di essere seri e concreti nell’affrontare la soluzione del problema urbanistico, ed essenzialmente di rispettare la legge ora e per il futuro. Come si può pensare di applicare i parametri di standards urbanistici in funzione di un numero di abitanti da insediare quando questi sono già insediati?

Per soddisfare la legge regionale 14/82 bisognerebbe sconfinare sui territori comunali limitrofi! È superfluo ricordare che tutte le norme urbanistiche nascono per permettere la pianificazione del territorio, non certo per legittimare abusi consumati e perseverati per un lunghissimo decennio. Nessuno invoca la demolizione dei fabbricati: colpirebbe probabilmente solo chi non ha alcuna colpa e che, ignaro e fiducioso, ha investito risparmi per l’acquisto di una casa ed ha scelto il nostro territorio per far crescere i propri figli. Bisogna agire per la soluzione del problema osservando la legge nel rispetto di chi ha visto violentato il territorio e ne sta pagando le conseguenze del sovraffollamento e del disordine urbanistico, con mancanza di parcheggi e di aree verdi, con fogne insufficienti e con strade di larghezza insufficiente e senza marciapiedi.

Non permetteremo ancora urbanistica creativa. Non accetteremo la mancata applicazione della legge salveremo Orta da un nuovo attacco speculativo.

I consiglieri comunali di opposizione: Carlo Cioffi, Domenico Damiano, Salvatore Del Prete, Michele De Micco, Ermanno Guido, Stefano Minichino, Francesco Piccirillo, Giuseppe Roseto

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