Il “Magna Grecia” consegnato al luscianese Roberto Agrippino

di Redazione

Roberto AgrippinoLUSCIANO. Nello splendida cornice di San Felice Circeo (Latina), innanzi un folto pubblico, s’è tenuta lo scorso 12 giugno la 14esima edizione del Premio internazionale “Magna Grecia”,

… manifestazione che consegna autorevoli attestati a personalità che si sono particolarmente distinte nel mondo sociale, delle arti, della cultura dello spettacolo e dello sport. Quest’anno, tra i premiati – per la categoria Letteraria – anche il giovane scrittore luscianese Roberto Agrippino, autore de “La cena delle Ombre”, opera prima dell’autore che sta già riscuotendo il favore della critica e dei lettori.

A consegnare gli ambitissimi riconoscimenti è stata la prof. Milena Petrarca, presidente del Premio magna Grecia, nonché stimatissima pittrice, scultrice e poetessa, nota per aver esportato in tutto il mondo la cultura del Mezzogiorno, attraverso eventi e creazioni personali. Due i testimonial d’eccezione: il Principe Sforza Ruspoli ed il Prof. Marcello Ricci, giornalista della Camera dei Deputati, primi a complimentarsi col giovane autore luscianese.

“Un vero e proprio talento, che con dotta e semplice maturità ha ben amalgamato un impasto argomentativo intenso che sviluppa la profonda inquietudine della coscienza umana e la verifica di fondamentali certezze ; il romanzo è perfetta fusione di semplicità e mistero che dà stimoli ed ispirazioni per migliorare noi stessi. Niente viene nascosto al lettore di questa discesa agli inferi alla scoperta del proprio io.” hanno affermato i componenti dell’espertissima giuria composta da docenti e scrittori, che ha dovuto analizzare diverse opere dei giovani emergenti, assegnando all’unanimità il prestigioso riconoscimento proprio all’opera prima di Agrippino. Il romanzo è sicuramente un crudo spaccato delle difficoltà che assediano oggi i giovani. Altro che bamboccioni! Un micidiale meccanismo che domina la sfera economica del mondo globalizzato – e che Agrippino mette bene a fuoco – fa sì che anche giovani meritevoli, in possesso di un ottimo curriculum di studi, siano costretti a sperimentare la condizione degradante del paria. Fin dal titolo, La cena delle ombre evoca atmosfere che rimandano al filosofo Giordano Bruno: “Umbra profunda sumus”.

Umbra, certo, ma ombre capaci di lottare per acquisire consistenza, per diventare esseri degni di amore, anelanti ad una vita dignitosa. “Sono davvero contento, le prime parole di Agrippino – ricevere il Premio Magna Grecia è una bella soddisfazione perchè proviene da una giuria molto qualificata e competente”. L’autore ha già preannunciato un secondo romanzo, che c’è da giurarci, sarà un successo come il primo.

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