Pd e Udc concordano: “Via Berlusconi”

di Redazione

Bersani e CasiniROMA.“Berlusconi deve toglierci di lì o ci porterà a fondo”. Lo ha detto a Pesaro il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, chiudendo la festa del partito …

… e annunciando una manifestazione nazionale a Roma il 5 novembre “a sostegno dell’Italia, delle nostre idee per l’Italia e della necessaria svolta politica”. Un passo indietro del premier, ma anche dell’opposizione per concordare insieme un’agenda di fine legislatura in uno sforzo di pacificazione che eviti la rovina dell’Italia. È invece la via di uscita che Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, indica a Berlusconi ma anche a tutta l’opposizione chiamata alla formazione di un esecutivo politico che metta in campo “le migliori energie del paese”, perché chiedere le dimissioni del premier non basta più.

“Siamo diventati strapuntino del’europa e del mondo, abbiamo perso colpi e posizioni in ogni campo misurabile della vita economica e civile, siamo finiti nell’epicentro della crisi. Ecco dunque le accuse che rivolgiamo al governo e alla maggioranza di Berlusconi e della lega. Non certo di aver provocato la crisi mondiale, non li accusiamo di questo”, ha attaccato Bersani. “Li accusiamo di aver accompagnato lo scivolamento impressionante dell’Italia sotto ogni parametro di confronto con i Paesi europei. Li accusiamo di aver mentito agli italiani occultando e ignorando la crisi e di aver aggravato la crisi con politiche dissennate. Li accusiamo di essersi occupati dei fatti loro e non dei fatti degli italiani. Li accusiamo di aver leso la coesione nazionale e sociale. Li accusiamo di aver svilito agli occhi del mondo la nazione”.

“Confermiamo la nostra disponibilità a discutere di un passaggio, di una transizione che sia affidata a un governo più credibile davanti all’opinione pubblica nazionale e internazionale, credibile per discontinuità, per autorevolezza, per programma equo ed efficace di stabilizzazione”, ha poi sottolineato Bersani, che ha invocato “un governo che possa reggere l’emergenza, dare il tempo per la riforma elettorale e portarci a un confronto elettorale con nuovi protagonisti, nuove idee e, finalmente con uno sguardo al futuro”.

“Se non si è disposti a un percorso nuovo, si anticipi l’appuntamento elettorale”, ha continuato il segretario del Pd. Bersani ha proposto la soluzione delle urne nel caso in cui Berlusconi non dia “disponibilità” a “togliersi di lì” e fare spazio a un esecutivo di transizione. Perché, ha detto, “non ci si dica che si può andare avanti così fino al 2013!”.

“Attenzione: la critica la accettiamo, l’aggressione no!”, ha poi sottolineato Bersani, riferendosi alle inchieste che hanno coinvolto il suo ex braccio destro Filippo Penati. “Chi fa circolare contro di noi teoremi assurdi o leggende metropolitane, chi aggredisce con calunnie l’unico partito nazionale che fin dalla sua nascita ha un bilancio certificato si prende una denuncia e una richiesta di danni”, ha avvertito. “Non passerà il tentativo di metterci tutti nel mucchio se Berlusconi facesse un passo indietro per ogni inchiesta che lo coinvolge sarebbe ad Ancona!”.

“Salutiamo chi rappresenta con straordinaria dignità l’Unità d’Italia. Salutiamo chi la rappresenta con straordinaria dignità: il nostro presidente Giorgio Napolitano. Diciamogli ancora una volta che ci sentiamo figlia dell’unità del Paese e figli fedeli della Costituzione, la più bella del mondo!”, ha poi sottolineato Bersani.

“Quest’ultima manovra in corso non può metterci fuori dai guai. Questa manovra dà per scontate cose che non possono succedere”, ha rilevato ancora il segretario del Pd. “Questa manovra non chiede soldi a chi ce li ha, chiede soldi a chi non ce li ha! Tutto il peso cade sui ceti popolari e sui ceti medi – sottolinea – E allora, fare presto, sì, ma fare bene! Fare solo presto senza fare bene significa essere daccapo il mese prossimo in condizioni sempre più difficili”.

“Chiediamo che dal patto di centrosinistra si muova un largo appello a tutte le forze moderate”, ha quindi osservato Bersani. Forze che “intendono lavorare per una ricostruzione del Paese su solide basi costituzionali. Chi è motivato in questo senso può discutere con noi che sia un soggetto politico e che si tratti di movimenti, di organizzazioni, di personalità che vogliono sinceramente muoversi per reagire alla deriva di questi anni”.

“Noi vogliamo un centrosinistra di governo e stiamo lavorando per questo. Discutiamo con Sel, Idv, socialisti e formazioni ambientaliste. Vogliamo verificare con loro la possibilità di concordare e rendere chiaro agli italiani un programma di riforme. A noi piace chiamare Nuovo Ulivo questo possibile patto politico e programmatico. Ma meccanismi simili all’Unione non li faremo più”, ha poi detto Bersani. “Il patto dovrà essere ben solido e avvenire fra soggetti che si rispettano. Non pensi di poter discutere con noi – tuona Bersani – chi prendesse l’abitudine di attaccarci tutti i giorni. Qui non facciamo a chi grida di più, né a chi scavalca l’altro pensando con qualche furbizia di guadagnare uno zero virgola. Queste cose le abbiamo già viste in altri tempi e hanno distrutto la credibilità del centrosinistra. Chi intendesse praticarle ancora farà da solo”.

CASINI. “Un passo indietro deve farlo il presidente del Consiglio, ma deve farlo anche l’opposizione che non può salvarsi la coscienza solo proponendo a Berlusconi di andarsene via: noi dobbiamo essere disponibili a concordare con lui e con il Pdl l’agenda di fine legislatura perché si realizzi un grande sforzo di pacificazione nazionale”, ha affermato Casini nel suo intervento alla festa dell’Udc.

“Nelle divisioni e nelle liti – ha aggiunto Casini – c’è la rovina dell’Italia e di tutti noi. Non possiamo essere ridotti a mendicare fuori dalla porta la benevolenza dei governanti europei. Non aspettiamo che ci salvino gli altri. Siamo noi che dobbiamo farlo. Ma maggioranza, opposizione insieme non bastano se non ci sarà un coinvolgimento della società civile: non l’evocazione di uomini della provvidenza ma la chiamata al lavoro di personalità già sperimentate a livello europeo che siano garanzia per i mercati, gli investitori e i nostri partner comunitari di un’Italia che finalmente vuole fare sul serio. Un governo politico con le migliori energie del paese”.

Casini ha quindi proposto “un governo politico con le migliori energie del Paese”. “Maggioranza e opposizione insieme non bastano se non ci sarà un coinvolgimento della società civile: non l’evocazione di uomini della provvidenza, ma la chiamata al lavoro di personalità già sperimentate a livello europeo che siano garanzia per i mercati, gli investitori e i nostri partners comunitari di un’Italia che finalmente vuol fare sul serio”, ha detto. “Noi del Terzo Polo – ha proseguito – abbiamo capito prima degli altri che la retorica dell’autosufficienza degli schieramenti contribuisce solo all’autoaffondamento del Paese. Abbiamo un’ambizione grande: concorrere alla salvezza nazionale senza chiedere nulla per noi ma essendo disponibili a dare tutto per gli altri. Questo sarà il modo migliore, per noi dell’Udc, per essere all’altezza della grande lezione dei democratici cristiani che hanno ricostruito l’Italia”.

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