Intercettazioni, la maggioranza accelera. Protesta in piazza

di Redazione

BerlusconiROMA.Mobilitazione al Pantheon contro il ddl intercettazioni che le opposizioni bollano come una legge liberticida. Un sit-in con la partecipazone di esponenti della cultura, politica, spettacolo e del web.

Un’iniziativa organizzata dal Comitato per la libertà e il diritto all’informazione dalle 15 alle 18, in concomitanza con la ripresa in Aula della discussione sul decreto del governo per limitare le intercettazioni. Al sit-in aderiscono, tra gli altri, diversi blogger, la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), la Cgil, Articolo 21, Libertiamo.it, Libertà e Giustizia e diversi esponenti dei partiti di opposizione.

Intanto il Pdl accelera sul ddl intercettazioni. Durante il vertice di maggioranza di oggi a palazzo Grazioli si è discusso anche di questo tema. Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, lasciando la residenza romana del premier, ha detto che “durante l’incontro si è parlato anche del calendario dei lavori della Camera, che prevedono per la prossima settimana le intercettazioni”. Silvano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio, ha aggiunto: “Mercoledì si voteranno le pregiudiziali, si va avanti con il testo attuale”.

Silvio Berlusconi non solo non pensa minimamente a lasciare Palazzo Chigi, ma, raccontano fonti della maggioranza, durante il vertice di maggioranza di oggi a palazzo Grazioli ha chiesto ai gruppi parlamentari di Pdl e Lega di accelerare sulle riforme: da quelle costituzionali (superamento del bicameralismo e taglio numero dei parlamentari) alla legge elettorale, dalla delega sul fisco al Welfare. Il Cavaliere, riferiscono le stesse fonti, avrebbe ribadito le sue lamentale sulla persecuzione giudiziaria, sollecitando espressamente di fare presto con il ddl intercettazioni già calendarizzato alla Camera per la prossima settimana.

“Un ministro della Giustizia all’altezza del suo incarico – dice il capogruppo Idv in Senato, Felice Belisario – non può pensare di eliminare o ridurre l’uso delle intercettazioni telefoniche, strumento di indagine fondamentale per combattere la criminalità organizzata e la mafia dei colletti bianchi. Ricordo al Guardasigilli, peraltro magistrato in aspettativa, che le intercettazioni non riguardano la vita privata dei cittadini, ma mirano a stanare il comportamento illecito di persone indagate. Basta con l’obiettivo di far passare l’idea che tutti gli italiani sono sotto l’orecchio del Grande fratello, perché così non è. Questo è un bieco e strumentale tentativo di salvare il premier dai processi in corso, dalla bassa stima che il mondo ha di lui e della perdita di credibilità che è imputabile solo ai suoi comportamenti, altro che a congiure. Le intercettazioni, poi, devono essere pubblicate senza minaccia di sanzioni per gli editori, perché è un dovere informare ed è un sacrosanto diritto dei cittadini conoscere fatti e misfatti di coloro che gestiscono la cosa pubblica”.

“Pensare di applicare al web una legge sulla rettifica risalente al 1948 conferma la visione archeologica che il Pdl ha della realtà e della società – dice Flavia Perina, deputata di Fli – Ostili ad ogni forma di aggiornamento dei diritti, nemici di ogni innovazione che modifichi l’esistente, dalla banda larga alle unioni civili, credono di poter intervenire sulla rete con modalità ideate da classi dirigenti migliori di loro, quando non esisteva neanche la tv. Credo che sarebbe ragionevole, ed eviterebbe ulteriori figuracce alla maggioranza, limitare il dovere di rettifica alle sole testate giornalistiche online registrate in Tribunale, e rinviare ogni iniziativa sul resto ad un dibattito serio che coinvolga tutti i soggetti che operano sulla rete. Abbiamo depositato oggi stesso due emendamenti a riguardo”.

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