Berlusconi: “Ho un senso di impotenza drammatico”

di Redazione

Silvio Berlusconi ROMA.Nonostante la wagneriana Cavalcata delle Valchirie, gli applausi e le bandiere che lo hanno accolto, Silvio Berlusconi non ha trovato il tutto esaurito ad Atreju, la 13esima festa dei giovani Pdl all’ombra del Colosseo.

Il premier ha anche avuto un piccolo inciampo salendo sul palco, dove è arrivato planando tra le braccia del ministro Giorgia Meloni. E’ lo stesso Berlusconi a dire “vedo ancora dei posti vuoti lassù in alto”, invitando i giovani a prendere posto prima dell’inizio della kermesse. “Grazie per la splendida accoglienza: apre il cuore avere a che fare con i giovani dopo che si è avuta la ventura o la sventura di vedere certi telegiornali”, dice poi il premier, che durante il suo discorso sciorina i suoi temi preferiti: premier senza poteri, magistratura comunista, giornali e telegiornali cattivi, sinistra anti-italiana.

“No, perchè?”, risponde Berlusconi ai giornalisti che gli chiedono se teme l’ultima inchiesta aperta dalle procure di Bari e Napoli su presunti ricatti nei suoi confronti da parte di Giampaolo Tarantini e Valter Lavitola. “La sovranità popolare è dei magistrati”, aggiunge il premier, sottolineando che ogni volta che viene approvata una legge se “non piace a Magistratura Democratica, politicizzata e di sinistra viene mandata alla Corte Costituzionale a maggioranza di sinistra e viene puntualmente abrogata. I cittadini sono depositari della sovranità popolare; i cittadini votano e col voto passano la sovranità popolare al Parlamento e ai suoi membri. I membri del Parlamento votano, ma il risultato del loro lavoro viene abrogato. Sintetizzando e semplificando oggi la sovranità popolare non è più dei cittadini e del Parlamento ma è dei magistrati di Magistratura democratica”.

“È difficilissimo” governare e “trovarsi a fare i conti con tutte le difficoltà” ereditate dal passato, “in un sistema che non dà alcun potere al presidente del Consiglio e al governo. Sono stati i governi del compromesso storico ad avere la colpa del debito pubblico, un’eredità pesantissima che ci viene dal passato recente dagli anni ’70 fino al ’92. Ho sentito in questi anni un senso di impotenza drammatico”, dice Berlusconi. Durante il lavoro di elaborazione delle leggi “dobbiamo naturalmente tenere presenti i suggerimenti del Quirinale. Il governo non ha nessun potere. Può solo suggerire al Parlamento dei disegni di legge o fare decreti che poi il Parlamento può modificare e che se non approvati decadono dopo 60 giorni”. Spiegando che l’iter di una legge deve passare da entrambe le Camere il premier sottolinea poi che una volta uscita dal Parlamento una legge “se non piace in qualche particolare al Quirinale deve tornare alle Camere che la devono rivotare”.

“Quando si sente dire che ci vuole un governo tecnico a noi nel governo viene da ridere, perchè se anche arrivasse il miglior tecnico del mondo non avrebbe nemmeno l’autorevolezza personale per imporsi agli altri ministri. E poi non vedo tanti tecnici che possano mettere in campo anche l’autorevolezza politica necessaria. Arriverò certamente alla fine della legislatura, attraverso la mia autorevolezza personale che mi permette di tenere insieme la squadra anche attraverso la mia autorevolezza politica. Solo ora abbiamo la fondata speranza che la maggioranza possa arrivare ad approvare la riforma della giustizia perchè prima c’era in maggioranza l’Udc e il partito di Fini che si opponevano. Abbiamo 18 mesi per fare la riforma dell’architettura dello Stato, quella della giustizia e quella del sistema fiscale”.

“Nessun tecnico al mondo avrebbe fatto il miracolo che abbiamo fatto noi – dice Berlusconi riferendosi alla manovra – Con la lettera riservata che ci hanno chiesto loro di mantenere tale, scritta insieme alla Banca d’Italia la Bce ci ha indicato non solo di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013 ma anche in che modo avrebbero preferito che fosse raggiunto. Ho accettato il contributo di solidarietà anche se aveva ricevuto un mare di critiche e io avevo detto che il cuore mi grondava sangue perchè io mi sono sempre vantato di non aver mai messo le mani in tasca agli italiani, per ottenere dalla Lega il via libera sulle pensioni. Si fa così perchè è un do ut des. Mandare la gente in pensione a 65, anche 67 anni, è qualcosa che funziona perchè la vita media anche con gli interventi chirurgici si è spostata in alto e così anche la capacità di lavoro, ma non parlo dei lavori usuranti”.

Dai partiti e dai giornali della sinistra sulla manovra di ferragosto è venuta una “campagna totalmente anti-italiana”. Questa, spiega Berlusconi, è stata la reazione della sinistra, nonostante lui personalmente avesse assicurato apertura ai “suggerimenti” e agli “emendamenti”, “col buon senso del padre di famiglia”. Il premier, parlando alla festa dei giovani del Pdl, sottolinea che dalla sinistra “ci hanno detto che avevamo perso la bussola”. E, accompagnando le sue parole con un movimento delle braccia simile a un gesto dell’ombrello, aggiunge: “Allora sono pronti per una dittatura, che dice: questa è la manovra, prendetela così e basta”.

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