“La Mozzarella della legalità” sul bene confiscato alla camorra

di Redazione

Nella foto Don Ciotti con accanto Gennaro Diana, padre di Don Peppino DianaCASTEL VOLTURNO. L’evento di chiusura del progetto “La Mozzarella della Legalità” finanziato dalla Fondazione con il Sud con il Bando storico-artistico e culturale 2008 e realizzato da Libera in collaborazione con il Comitato don Peppe Diana, Legacoop Campania, Erfes Campania, …

…l’agenzia Cooperare con Libera Terra, Legambiente, la Confederazione italiana agricoltori e i due comuni di Castelvolturno e Cancello ed Arnone si svolgerà il 1 ottobre, alle 11,presso il bene confiscato al boss Michele Zaza a Castelvolturno alla presenza di Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione con il Sud e rappresentanti delle Istituzioni, delle scuole, delle associazioni di categorie, di volontariato, sindacati.

Un percorso durato due anni e che vede la sua conclusione con il completamento dei lavori del caseificio sui beni confiscati alla camorra dove si produrra’, a partire da novembre, la Mozzarella della Legalità da parte della Cooperativa “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera terra. E’ la prima cooperativa Libera Terra nata in Campania nel nome del parroco di Casal di Principe uc­ciso dalla camorra il 19 marzo 1994. Dopo la firma dell’atto, il “nucleo costituente la cooperativa” ha incontrato i genitori di Don Peppe Diana e consegnato loro simbolicamente la copia dell’atto costitutivo della cooperativa. La cooperati­va Libera Terra “Le terre di don Peppe Diana-Libera Terra”, che opera sui terreni confiscati alla camorra, circa 90 ettari, nei co­muni di Castel Volturno, Carinola, Cancello e Arnone, Pignataro e Tea­no, si è costituita ufficialmente, il 20 settembre ’10, con la firma davanti al notai.

I membri della cooperativa sono stati selezionati attraverso bando pubblico e da un apposita Commissione, costituita da un componente designato dalla Prefettura di Caserta, dalla Provincia di Caserta, dall’Agenzia Cooperare con Libera Terra, dall’Associazione Libera e Obiettivo Lavoro. La formazione sul campo si è svolta presso Azienda agricola regionale sperimentale Improsta, sita in Eboli (Sa). Per la produzione della mozzarella, nel caseificio di Castel Volturno, saranno utilizzate tecnologie produttive innovative e fonti di energia rinnovabili, con la collaborazione dell’Assessorato all’agricoltura della regione Campania, della Provincia di Caserta, della Camera di Commercio di Caserta e delle organizzazioni agricole, partendo dai comuni di Castel Volturno, Cancello ed Arnone, Carinola, Teano e Pignataro maggiore.

Il progetto ha promosso tante iniziative di animazione sociale, tra cui il Festival dell’impegno civile e i campi di volontariato Estate Liberi , pacchetti di turismo responsabile ed eventi didattici mirati, tra cui una mostra sui mestieri legati alla produzione della mozzarella di bufala. Trasformare le terre di camorra, confiscate a spietati criminali, nelle Terre di don Peppe Diana, per continuare, nel suo segno, a costruire comunità alternative alle mafie,questo l’obiettivo che si sta portando avanti anche grazie al sostegno di Fondazione Vodafone Italia, Gruppo Unipol e Fondazione Bnl e che il 1 ottobre vedrà il raggiungimento di un primo traguardo concreto. La conclusione dei lavori del caseificio e la successiva apertura al pubblico prevista per novembre è quel sogno che diventa concretezza per tutti coloro che in questi anni, hanno tenuto accesa la fiaccola della memoria di don Diana ucciso dalla camorra nella sua chiesa.

Nella foto Don Ciotti con accanto Gennaro Diana, padre di Don Peppino Diana

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