Il Sel di Scocca si mobilita per la manifestazione con Nichi Vendola

di Redazione

Ciro ScoccaCASTEL VOLTURNO. Due sono gli impegni che stanno a cuore al gruppo politico di Sinistra e Libertà di Castel Volturno diretto da Ciro Scocca: il primo sensibilizzare i cittadini a sottoscrivere un documento politico …

… e sociale contro l’attuale legge elettorale e l’altro mobilitare i simpatizzanti e i cittadini per l’evento del 1 ottobre a Roma, al fine di partecipare alla cosiddetta Manifestazione Nazionale. “Raggiungere le 500mila firme necessarie a promuovere il referendum è possibile! Ora serve un “impegno straordinario” da parte della politica – asserisce Scocca –Nichi Vendola, il presidente nazionale di Sel ci chiede uno sforzo di mobilitazione per la raccolta delle adesioni al fine di raggiungere entro la fine del mese il suddetto risultato”.

E in quest’ottica il portavoce di Sinistra Ecologia e Libertà di Castel Volturno, Ciro Scocca, esorta i cittadini e le cittadine di buona volontà nel dare una svolta ad una politica nuova, pulitae moderna, capace di ascoltare. “Nella raccolta di firme, porta a porta, la gente ci ascolta, si informa, c’e fermento e c’e aria di cambiamento in città, forse perche il senso di vergogna davanti ad un Parlamento di nominati e non di eletti è ormai un peso insopportabile, e per questo dobbiamo vincere questa battaglia”.

Per quanto concerne invece la manifestazione di Roma, il partito di Sinistra Ecologia e Libertà della citta di Castel Volturno invita tutti a partecipare. Scocca infatti ha rilanciato la necessità di essere: “Tutti in piazza per un Italia che vuola cambiare”. In questi giorni i rappresentati di Sel Castel Volturno, distribuiranno nelle strade e nelle piazze della città di Castel Volturno la lettera aperta che NIchi Vendola ha scritto in merito. Il portavoce di Sinistra Ecologia e Libertà di Castel Volturno, Ciro Scocca, invita tutti i cittadini di buona volontà, nonché quelli che credono nella politica dei fatti, a partecipare alla kermesse romana.

Ecco la lettera di Nichi Vendola:


Rivolgo un appello alle donne e agli uomini che non si rassegnano ad assistere impotenti al declino italiano, alla distruzione di vincoli sociali e democratici che rendono unita la comunità nazionale del Paese. A questo siamo ormai giunti con la destra al governo. In un crescendo di diseguaglianze e ingiustizie sociali, di smarrimento di un ruolo e di una funzione dell’Italia dentro l’Europa e nel mondo, di pieno spossessamento dei diritti, nel campo del lavoro, dell’ambiente, del sapere, della sfera soggettiva e individuale delle persone.
La crisi economica, a lungo negata come non ci dovesse riguardare, si manifesta ora in tutti i suoi effetti dirompenti, disgreganti, duraturi nel tempo, tanto sulla vita delle singole persone come su quella delle istituzioni, a partire da quelle più prossime ai cittadini, come i tanti comuni italiani messi ormai nelle condizioni di rinunciare a programmare lo sviluppo del proprio territorio.
C’è un paese colpito al cuore, smarrito, umiliato e offeso, intaccato ormai alla radice in quel che di più prezioso possa dirsi convinto: il senso di una speranza, di una possibilità autentica di cambiamento, di costruzione di una prospettiva dignitosa e libera di futuro per ciascuno, a partire da quelle ragazze e quei ragazzi che si aprono al compimento stesso della loro esistenza e oggi la intravvedono densa di minaccia anziché di possibilità.
Occorre un’opera di rigenerazione del Paese. Non solo politica. Insieme morale, democratica, sociale e prima ancora culturale. Perché è proprio a partire dai capisaldi culturali con cui questa destra si è insediata nel Paese, dal lavoro ai diritti, che ha avuto inizio e oggi giunge al più nefasto degli esiti possibili, lo smantellamento di una identità comunitaria nazionale.
Occorre dare, da subito, segnali forti, credibili, mettere in campo prima possibile una proposta di alternativa. Larga, unitaria, popolare, incentrata su un’idea forte di cambiamento da presentare al Paese, mobilitando energie, risorse, intelligenze, speranze ben presenti, come si è visto nella recente tornata di elezioni amministrative e nell’esito stesso del voto referendario. All’epilogo della crisi politica e morale della destra, capace di trascinare nel pantano e nella rassegnazione il Paese, è sempre più urgente da parte nostra contrapporre un’accelerazione per presentare all’Italia una grande, coesa, unita, coalizione di centrosinistra, forte di una sua autonoma agenda di governo.
Attese, ritardi, divisioni, dilazioni, separatezze, apparirebbero insensate, incomprensibili, rispondenti a pure logiche di parte, di fronte alla primaria necessità di costruire una risposta per voltare pagina e avviare il cambiamento.

Ora tocca a noi. Vi aspetto in piazza il 1° ottobre.

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