Masi revoca l’assessorato a Lisbino, che grida alla “congiura”

di Antonio Taglialatela

Antonio LisbinoCARINARO. Sale la tensione nella maggioranza consiliare. Alla porta di casa Lisbino, nella tarda mattinata di lunedì, ha bussato il messo comunale.

Nelle sue mani un documento, a firma del sindaco Mario Masi, da notificare al padrone di casa e assessore in carica. O meglio, in carica fino a qualche ora prima, poiché il plico conteneva la revoca dell’incarico di giunta e della delega ai lavori pubblici. In quel momento Antonio Lisbino era al lavoro ed è stato avvertito dai familiari. La notizia, in poco tempo, ha fatto il giro della cittadina, veloce come un fulmine. Come fulminea è stata la reazione del diretto interessato che, contattato telefonicamente, ha manifestato tutta la sua indignazione: “Il piano di Masi, spalleggiato dai propri ‘seguaci, si è compiuto. – ha detto l’ex assessore – Erano due mesi che il sindaco aveva posto in essere un’operazione mirata ad infangarmi e a mettermi contro gli altri assessori e consiglieri della maggioranza, anche se per qualcuno di loro ciò è risultato molto facile”.

Ma quali sono i reali motivi della revoca dell’assessorato? “Ancora nessuno me li ha saputi spiegare. – risponde Lisbino – Certamente, è facile immaginarli. Sin dall’inizio del mandato amministrativo, nel 2009, quando sono risultato il secondo eletto della coalizione, diventando il primo più recentemente con le dimissioni di Sglavo, l’invidia nei miei confronti è aumentata a dismisura da parte dei determinati personaggi presenti nella maggioranza. Hanno tentato in campagna elettorale di accaparrarsi i miei voti, e non ci sono riusciti, perché i cittadini non li ritenevano affidabili. Quindi oggi, con la ‘regia’ del sindaco, si sono ‘vendicati’ facendomi togliere le deleghe dopo aver inscenato una ‘sfiducia’ contenuta in un documento firmato dagli altri amministratori di maggioranza”.

Lei ha parlato con qualcuno prima di ricevere la notifica? “Il sindaco si è rifiutato di avere un confronto. – sottolinea Lisbino – Sono stato convocato da due consiglieri di maggioranza, ma non è con loro che dovevo parlare. Il confronto, pubblico, deve esserci col sindaco, che ha dimostrato la sua gestione dittatoriale e che soprattutto non ha rispettato la volontà del popolo, perché se lui oggi ricopre quell’incarico è grazie ai voti del sottoscritto e di quanti hanno contribuito alla vittoria della coalizione”.

Martedì 20 è in programma una seduta del Consiglio comunale, dove probabilmente si affronterà la questione. “Sì, ma in quell’occasione probabilmente non ci sarò per importanti e irrevocabili impegni familiari presi in precedenza. Se farò in tempo parteciperò, altrimenti non mancherà di certo occasione per confrontarci”.

Vista la situazione ormai di incompatibilità con il sindaco e la maggioranza, sta meditando di passare all’opposizione? “Chiariamoci, non ho accordi con nessuno. Il mio obiettivo principale, al momento, è conoscere le motivazioni di questa ‘mancanza di fiducia’. Poi, nei prossimi giorni, deciderò il dà farsi. Di certo non lascerò il ruolo istituzionale che mi hanno affidato gli elettori”.

Insomma, comunque vada, Lisbino resterà in Consiglio comunale, a prescindere dallo schieramento. Ma, per chi lo conosce bene, e come traspare dalle sue dichiarazioni, non farà di certo passare in sordina la “congiura” che, a suo avviso, sarebbe stata ordita dai suoi compagni di coalizione.

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