Triplice omicidio, arrestato fiancheggiatore dei Casalesi

di Redazione

Nicola BuompaneCASERTA. La squadra mobile di Caserta, insieme al reparto prevenzione crimine ha tratto in arresto Nicola Buompane, 40 anni, di Santa Maria la Fossa, per favoreggiamento personale.

Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura antimafia di Napoli, In particolare, le indagini condotte dalla squadra mobile finalizzate alla cattura dell’allora latitante Francesco Salzano, 38 anni, di Santa Maria la Fossa, organico al clan dei Casalesi – ala Schiavone, coinvolto nel triplice omicidio Papa-Minutolo-Buonanno, evidenziavano le reiterate condotte poste in essere da Buompane al fine di consentire al ricercato, all’epoca dei fatti rifugiato in Brasile, nella città di Fortaleza, dove effettivamente veniva arrestato il 10 febbraio 2011, di eludere le indagini e sottrarsi alla cattura. Salzano, infatti, con l’incalzare delle indagini condotte dalla squadra mobile sull’efferato delitto e poco prima che la Procura antimafia di Napoli emettesse nei suoi confronti un primo provvedimento restrittivo per associazione mafiosa, nel giugno 2010, era fuggito in Brasile, nella città di Fortaleza dove, peraltro, intratteneva una relazione con una giovane brasiliana conosciuta in Italia.

Le indagini della squadra mobile permettevano di accertare che Buompane avvisava con alcuni messaggi telefonici Salzano pochi giorni dopo l’emissione della misura restrittiva nei suoi confronti, per dissuaderlo dal fare rientro in Italia, invitandolo a non telefonare ai familiari, al fine evidente di evitare che le conversazioni potessero essere intercettate dalla polizia giudiziaria. Inoltre, si appurava che Buompane si adoperava per inviare a Salzano, tramite bonifici, somme di denaro con le quali finanziare la sua permanenza in Sud America.

Giovanni Battista Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno furono uccisi l’8 maggio del 2009 nelle campagne di Villa Di Briano, nel casertano. I corpi di Papa e Minutolo vennero trovati dagli agenti della squadra mobile di Caserta dieci giorni dopo la scomparsa delle vittime, nei campi tra Frignano, Casaluce e Villa di Briano, mentre quello di Buonanno qualche giorno dopo dai carabinieri, sepolto sotto la scarpata della superstrada Nola-Villa Literno, all’altezza dell’uscita di Casal di Principe, con tre colpi di pistola alla nuca e con il cranio spaccato da un colpo d’ascia. I tre, tutti diSanta Maria la Fossa, erano deditiad attività estorsive nell’ambito del gruppo derivato dalla vecchia fazione Bidognetti, capeggiatoin quelperiodo da FrancoLetizia, considerato l’erede di Giuseppe Setola e arrestato il 19 maggio 2009. Estorsioni mal tollerate, però, da altre famiglie del clan dei Casalesi, come gli Schiavone,in quel momento prevalenti. In particolare, avevano chiesto somme di denaro ad un’impresa casearia riconducibile alla famiglia Schiavone, agendo d’intesa con esponenti dell’ala bidognettiana.

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