Furti, racket e prostituzione: sgominata gang italo-albanese nel casertano

di Redazione

 CASERTA. Cinque ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dalla squadra mobile di Caserta e dagli agenti del commissariato di Sessa Aurunca (Caserta).

In carcere sono finiti gli albanesiBlerim Qoku, 35 anni, domiciliato a Millesimo (Savona) e Glorian Sallaj, 27 anni,insieme aGiovanni Pirozzi, residente a Trentola Ducenta. Mentre ai domiciliari sono stati assegnati: Alessandro Abbamundo, 32 anni, e Antonio Trillo, 24, entrambi residenti a Trentola Ducenta.

I provvedimenti si inseriscono nel contesto delle indagini, condotte dalla polizia e coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che, nell’ambito dell’operazione “Crazy Horse”, avevano già portato all’arresto, nel marzo scorso, di sette persone per i reati di associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di furti ed estorsioni, al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione; per tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo.

L’attività investigativa, avviata nel luglio del 2010, aveva svelato l’esistenza di un’articolata e pericolosa banda di cittadini albanesi, originari del comprensorio di Diber (Albania), dedita alla commissione di furti in abitazione e di autoveicoli (in particolare, di automezzi agricoli e commerciali), alle connesse richieste estorsive ai proprietari (il cosiddetto “cavallo di ritorno”); nonché al reclutamento all’estero di cittadine rumene, poi indotte alla prostituzione e costrette al pagamento di somme di denaro in cambio della protezione, nella zona di Giugliano (Napoli).

Nell’organizzazione, attiva nell’agro aversano e nel giuglianese, secondo gli inquirenti era Blerim Qoku che ricopriva il ruolo di promotore ed organizzatore. Inoltre, emergeva evidenziavano il conflitto insorto con un’altra banda di albanesi, originari del villaggio di Puke (Albania), per il controllo, nell’agro aversano, di tali attività illecite. Un contrasto che culminava in un vero e proprio regolamento di conti, verificatosi a Caivano il 4 agosto 2010, tra esponenti delle due bande, quando veniva ucciso Sula Rrhaman (banda di Diber), 23enne albanese, ed al successivo tentativo di vendetta a Frignano da un suo cugino, rimasto a sua volta ferito. Per l’omicidio di Sula Rrhaman, la Procura di Napoli aveva emesso un decreto di fermo nei confronti del cittadino albanese, Stralaj Altin, 22enne nativo di Puke.

Da approfondimenti investigativi sono anche emersi ulteriori episodi di furto ed estorsioni, perpetrati con il medesimo “modus operandi”, che vedevano coinvolti anche Alessandro Abbamundo, Giovanni Pirozzi e Antonio Trillo che, ritenuti collegati agli ambienti delle criminalità comune aversana, fornivano supporto logistico ed ausilio alle attività della banda di albanesi.

Blerim Qoku

Glorian Sallaj

Giovanni Pirozzi

Alessandro Abbamundo

Antonio Trillo

Blerim Qoku

Glorian Sallaj

Giovanni Pirozzi

Alessandro Abbamundo

Antonio Trillo

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